domenica 27 aprile 2008

Uno tsunami di parole...

"Benchè l'onda delle parole
ci sovrasti sempre,
le nostre profondità
sono sempre silenti..."
(K.Gibran)

Questa frase è dedicata a un' essenza
che ho "intravisto" in uno dei miei incontri fatti in questi giorni.
SL è un metamondo dove la libertà di comunicazione,
l'immeditezza, il parlare senza legami o barriere è la modalità comunicativa fondante. Tutto ciò agevola e "lubrifica" l'inizio di un' interazione.

Spesso però si parla parecchio,
senza effettivamente voler comunicare nulla,
il filo della tensione è teso.
Si dice per non dire,
parole su parole,
convenevoli su convenevoli...

Lo tsunami di parole sovrasta i due interlocutori
senza riconsegnarne il senso...

Anche nel metamondo esiste un limbo
in cui le parole non contano,
le parole non dicono,
le parole non sono...


La comunicazione è sempre un’attività a rischio.
Ormai è superata l’idea di una trasparenza semantica e intenzionale.
In altre parole, le persone sono in grado di comunicare in modo soddisfacente senza essere consapevoli della trasmissione perfetta dell’informazione e senza essere capaci di realizzare le proprie intenzioni comunicative.

La comunicazione è dunque un processo in cui gli assunti non sono né totalmente prevedibili, né deducibili dagli scambi precedenti.

Rispetto alla comunicazione per default parliamo di discomunicazione in tutti i casi in cui gli aspetti impliciti e indiretti della comunicazione prevalgono su quelli espliciti e diretti.

Emerge uno scarto rilevante tra il detto ed il non detto.

E’ un dire per non dire.

La discomunicazione non è solo una mancanza o una violazione delle regole di comunicazione.
Essa comprende, ad esempio, anche il linguaggio figurato, la finzione…

Bara definisce la discomunicazione come “comunicazione non standard”. Nella discomunicazione sono assenti due condizioni: la trasparenza semantica e la trasparenza intenzionale. E’ presente invece una condizione di opacità intenzionale, in quanto l’intenzione comunicativa dell’attore risulta essere diversa dall’intenzione espressiva o informativa.

Vi è una sorta di copertura/velatura intenzionale, poiché il gioco tra i diversi livelli conduce ad un messaggio plurivoco.

La discomunicazione ha solo una funzione negativa?
Tra i vantaggi della discomunicazione c’è un aumento dei gradi di libertà dei partecipanti.
Apre nuovi scenari comunicativi e dischiude nuove possibilità di interazione sul piano relazionale e di condivisione dei possibili significati. Può essere considerata come una possibilità...

Ad esempio, grazie all’aumento dei gradi di libertà e alla moltiplicazione delle opportunità comunicative, essa è il fondamento della comunicazione intrigante che introduce aspetti inattesi e salienti nella sequenza degli scambi comunicativi.

Un altro esempio è l’ironia appartienente alla famiglia delle figure retoriche. Essa è basata sull’antifrasi: vale a dire esprimere un enunciato per fare intendere l’opposto del suo significato lessicale. Nell’ironia si osserva una inversione semantica fra il significato lessicale(manifesto) ed il significato implicito (latente).

Sul piano comunicativo si configura come una strategia del “fare come se” sfuggendo all’alternativa vero-falso e sospendendo i parametri di giudizio che ne conseguono.

Funge da strumento per la salvaguardia dei rapporti interpersonali, lasciando notevoli spazi di libertà per la gestione dei significati e delle relazioni.

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