« Perché noi siamo simili; come un corpo solido e la sua immagine riflessa, l'uno davanti all'altra, divisi da uno specchio »
(Il "Signore dei Pupazzi" in Ghost in the Shell)
Quando incontri un bella avatar viene spontaneo scrivere in local chat:
"Complimenti sei davvero una bellona".
La risposta una volta fu:
"Qui siamo tutti belli per aggirare la caducità delle cose della vita,
abbiamo una voglia di bellezza a tutti i costi".
Noi umani ci specchiamo nello specchio-schermo per darci un'immagine nuova o per esaltare qualcosa di noi.
Lo specchio è un oggetto che, per le sue caratteristiche, ha colpito e stimolato l'immaginario umano, entrando nel folklore e nella mitologia di vari popoli.
È spesso legato al tema del doppio, dell' universo alternativo, della bellezza e della divinazione.
Tra le numerose attestazioni, spiccano in particolare lo specchio magico, quello di Alice ideato da Carroll, il mito di Narciso e alcune rappresentazioni della vanitas.
Gli specchi, duplicando la realtà, sarebbero in grado di imprigionare l'anima nell'immagine riflessa.
La connessione specchio-anima è anche all'origine di caratteristiche tipiche delle creature demoniache: alcune, tra cui i vampiri secondo talune versioni, non riflettono la propria immagine poiché prive di anima.
In generale, lo specchio rimanda all'occhio e alla vista, intesi soprattutto come strumento di conoscenza del mondo esteriore e interiore.
Gli occhi stessi sono definiti popolarmente gli "specchi dell'anima" poiché rifletterebbero - o tradirebbero - il carattere, l'umore e le intenzioni di una persona. Tuttavia, se lo sguardo è rivolto esclusivamente su di sé, l'autocontemplazione porta a narcisismo e vanità.
Lo specchio, dunque, incarna una valenza negativa o positiva secondo i casi: in esso ci
si perde e ci si riconosce, si scopre ciò che è fugace (la bellezza) e ciò che è eterno (l'essere),
si distingue il dissimile dal simile.
Gli specchi replicano il mondo, lo duplicano invertendo destra e sinistra; mostrano un ambiente
che appare reale ma è invece, secondo la definizione di Foucault, uno spazio eterotopico.
Tale spazio, infatti, pur coincidendo con un luogo (o non luogo) nel quale chi si specchia
non si trova effettivamente, è tuttavia un posto connesso a tutti gli altri spazi che lo circondano.
Nonostante l'uomo sia tra i pochi animali capaci di riconoscere la propria immagine in uno specchio, il riflesso pone comunque il soggetto davanti a un altro sé stesso. Lo specchiarsi diviene dunque l'occasione per riconoscersi, scorgere un dettaglio inatteso, persino disconoscersi.
Attraversare lo specchio equivale sovente ad entrare nel mondo dei sogni, un mondo in cui
le leggi fisiche o non valgono o funzionano secondo meccanismi differenti rispetto al mondo reale,
come avviene per Alice in Attraverso lo specchio (seppure in stato di veglia).
Così è per noi l'esperienza del riflesso nello specchio-schermo di SL...
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