mercoledì 30 aprile 2008

E' aperta la stagione della caccia...

"We're playing those mind games together
Pushing the barriers, planting seeds
Playing the mind guerrilla
Chanting the mantra, peace on earth
We all been playing those mind games forever
Some kinda druid dudes lifting the veil
Doing the mind guerrilla
Some call it magic, the search for the grail."
(John Lennon: Mind Games - 1973)

Il doppio legame (detto anche doppio vincolo, in originale: double bind) è un concetto psicologico elaborato dall'antropologo e pensatore Gregory Bateson, e utilizzato in seguito da altri membri della cosiddetta scuola di Palo Alto.
Il doppio legame indica una situazione in cui, tra due individui uniti da una relazione emotivamente rilevante, la comunicazione dell'uno verso l'altro presenta una incongruenza tra il livello del discorso esplicito (quel che vien detto) e un ulteriore livello metacomunicativo (come possono essere i gesti, gli atteggiamenti, il tono di voce), e la situazione sia tale per cui il ricevente il messaggio non abbia la possibilità di decidere quale dei due livelli, che si contraddicono, accettare come valido, e nemmeno di far notare a livello esplicito l'incongruenza.

Questo doppio filo che lega e ri-lega
i due nella relazione
è molto stretto, soffocante...

Spesso genera un vero e proprio disagio.
Come una tela fitta,
vischiosa,
invischiante,
ci si capisce e ci si non capisce.

Ci si muove in una melassa,
in un'incertezza,
in un'ambiguità
sempre che si insinua...
Che sembra non dare pace.

Quell'impressione di aver capito,
di sapere come reagire, di aver imparato come vivere questa relazione,
e dopo dieci millesimi di secondo sentire quel "tin-tin".
E' un im che stravolge di nuovo le nostre fragili certezze...
Certezze di marmo che si sgretolano...Marmo in polvere.

"Essere in trappola", ovvero in una situazione senza vie di uscita, possibilità di scelta o alternative.
"Mettere in trappola" (o "intrappolare"), ovvero porre qualcuno nella situazione di essere in trappola.

In SL vi sono le cages o traps che gestite con un menù possono assolvere diverse funzioni verso la vittima, basta scegliere da un menù e poi digitare in local chat: trap seguito dal nome della vittima. Se è una buona trappola ti può seguire fino a 96metri, può perseguitarti all'interno di una sim...
Sarai sempre intrappolato?
Chiedi tp, lei ti seguirà...
Rilogga, ma non ti aiuterà...

Questi son definiti "mezzucci" su SL,
ci sono altri "mezzi" molto più efficaci che definisco: i "mindgames",
che si intessono tra le minds delle persone in carne e ossa, che dirigono i loro alterego in pixel.

Si creano legami mentali con artifici letterari scritti fitti-fitti via im,
rincorse e inseguimenti nel metamondo, così penentranti da creare squilibri e prigionie cerebrali...
Im su im nei quali si celano ricatti emozionali,
proiezioni di sensi di colpa, detti e non detti sottili, quasi diabolici...

Ci si ritrova
perseguitati, angosciati,
prigionieri di una forza avvicente,
che ha contaminato la profondità del nostro animo
che ci pone sempre al limite,
che ci fa sentire sul baratro dell'esistenza...

E' una mindtrap.
E' una mindslaver.

martedì 29 aprile 2008

Ri-cominciare a fluire...

Ho ascoltato il racconto di una amica, mia confidente notturna,
eviterò riferimenti o nomi, per rispetto al nostro rapporto.
Inoltre non avrebbe senso riportare "i fatti-i racconti", ma ha significato regalarvi come li ho ri-vissuti, entrando con lei nel "quadro del racconto" che mi ha narrato...

Lei è un avatar che predilige i racconti della notte e sulla spiaggia,
con il suono della risacca, come sottofondo.
Racconti intensi ed emozionanti
tanto da attivare solo una parte di cervello,
quella più sensibile,
quella più emozionale ed sensitiva...
Racconti che filtrano dentro, passando per l'orecchio sinistro,
circumnavigano l'emisfero destro e scendono giù nel cuore,
facendo vibrare l'essenza...

E' a Genova.
Vola sopra il mare.
Pag-giù.
Cammina sulla spiaggia avanti e indietro...
E' mattino.
Attende un im.
Quell' im di "BuonaGiò" che rende sorridente, da quel momento, ogni ora vissuta in SL.
Impaziente. Scalpitante.
Un tocco. Pag-su: un jump.
Un tin-tin.
Receive im.
Un click.
Read.

Ed ecco è iniziato un nuovo giorno...
Il sole si intravede in lontananza.
Nasce dal mare e si alza nel cielo azzurrino di SL.

Lei sospira, fa sit here su una barca mal messa, abbandonata...
Alle sue spalle appare la figura di un avatar conosciuto.

E' l'incontro.
Imprevista onda, dolcemente attesa.

Tump-tump.
Battito del cuore.
Bzz-bzz.
Elaborazione di un cervello in pixel.

Guarda il mare,
chiude l'orecchio destro e ascolta solo con...

Orecchio sinistro.

E vive tutto con...

Emisfero destro.

Vissuto ri-mescolato nell'emisfero destro:

Pantomimico, musicale,
analisi dell'espressione, dei contorni melodici e dell'intonazione della voce,
ritmo lento.

Confortevole rilassamento,
sintetico temporale-spaziale(olistico),
visuo-spaziale,visualizzante.

Sorgente emozionale,
intuizione,
empatia, sintonia,
partecipazione.

Fluire.

Spontaneo, sentito,
diffuso coinvolgimento.

Piacere dell'appartenenza,
esperienza immediata.

Incontro emozionante.

Insieme al mare,
ri-cominciare a fluire...

Open my inventory.
Create new notecard.
Save in my heart the im-log.

Open my inventory.
Create new script.
Type in the amygdala connections this meeting.

Stand up.
Bye.

Tin-tin.
Receive im:
"Avrei voluto che tu fossi rimasta qui, :*".

lunedì 28 aprile 2008

Ondeggiare immersi in un flexyprim

Zhora riposa dopo un lungo volo,
medita mentre è seduta su un immenso fiore rosa di sculpt,
rezzato su una spiaggia al tramonto...
Sarà quella magia di colori caldi, sarà il ricordo di quel fiore rosa, saranno i racconti del mare appena ascoltati da un amico...Zhora si ritrova a guardare il sole al tramonto che scende, e scende nel mare LL, all'orizzonte...

"Solcando le acque, si può sentire in lontananza un melodioso canto:
avvolgente, persuasivo, che incanta l'animo e i sensi...
Secondo la leggenda gli Argonauti solcando il mare, passarono vicino alle Sirene, ma Orfeo cantò tanto melodiosamente, che i marinai della nave "Argo" non ebbero voglia di ascoltarle. Solo Bute si lanciò in mare, ma fu salvato da Afrodite.
Anche Ulisse nel suo viaggio incontrò le Sirene, ma preavvertito da Circe, ordinò ai suoi uomini di tapparsi le orecchie con la cera; lui stesso si fece legare a un albero della nave, vietando ai compagni di slegarlo, qualunque supplica avesse loro rivolto. La storia racconta che le Sirene, indispettite dal proprio insuccesso, si buttarono in mare e affogarono".

Zhora consulta il wikizionario:
"Sedùrre: dal latino sedùcere. Composto da SE: separazione e DùCERE: condurre.Condurre fuori dal retto cammino con astuzia e lusinghe".

La seduzione costituisce un importante processo di avvicinamento fra le persone e l’esito sperato è quello di una intima vicinanza psicologica tra due individui. Può essere definita come una sequenza strategica e intenzionale di mosse il cui traguardo è quello di attrarre un’altra persona.

Abbia inizio la danza del corteggiamento:

Il primo obiettivo del seduttore consiste nell’emergere dall’anonimato e di cambiare status: dall’essere qualunque all’essere qualcuno.
Egli deve farsi notare per scegliere. Deve esibirsi. Esporsi. Esprimersi.

Durante il corteggiamento ciascun partner cerca di apparire diverso e migliore di quello che è in realtà. Questo però non deve indurre a pensare che si tratti di comunicazione ingannevole. Qui lo scopo non è di trarre l’altro in inganno o di danneggiarlo, bensì di esaltare la propria immagine per esaltare l’immagine dell’altro. Compito non difficile, anche se solo apparentemente, nel metamondo di SL.

E' una recitazione teatrale: esibizione paradossale, dichiarata ma non esplicita.

Il nostro avatar deve in un certo qual modo "colpire", essere visibile, lasciare traccia, essere spettacolo per gli occhi di chi sta dalla altra parte dello schermo. Il corpo in pixel deve parlare di noi...

Nel medesimo tempo la comunicazione seduttiva richiede una forte responsabilità relazionale, poiché implica un diretto e totale coinvolgimento di sé, comporta in modo implicito una dichiarazione di disponibilità.
Basta una battuta, un saluto particolare in local chat, un im...quella parola, "quel grilletto" che fa scattare qualcosa, che ti fa girare e dire: "E' lui-è lei".

Segue un avvicinamento reciproco...
In questa fase la comunicazione favorisce una graduale apertura all’altro attraverso uno scambio di conoscenze sulle proprie esperienze. Questo consente una graduale riduzione dell’incertezza. Seppur graduale.
Fase molto delicata, ma preziosa...saper tessere molto bene la tela è un lavoro di alta maestria...
Frasi, non detti, rimandi, giri di parole, un pizzico di ironia, quel sano "gira che ti ri-gira che ti ri-giro".
Trovare un luogo, una vicinanza, una prossimità tra i due avatars.
In SL ogni modalità, ideata dai residenti, per sedurre è strabigliante. Non solo le balls collaudate con un sit here a farci sentire vicini, anche se molte animazioni sono ben fatte e stimolano una complicità, in una cornice di paesaggio ben buildato, sintonizzati sul tardo sunset...

Ma spesso è guardare come il nostro avatar fissa l'altro...senza che noi lo manovriamo, ci fa pensare che il nostro alterego senta e "ubbidisca" al nostro desiderio di poter davvero fissare l'altro nei occhi? Che senta davvero quel desiderio di essere fissato e desiderato dall'altro?

Immobili, fermi, innanzi, a pochi centimetri...Abitati entrambi da un mondo sconosciuto.
Un'intimità fisica dettata dalla prossimità dei due alterego in pixel, una vicinanza e un desiderio di "camminare lungo le sinapsi cerebrali" dell'altro scrivendo fitto-fitto nel quadratino dell'im.

Il meccanismo principe è quello dell'empatia, cioè il seduttore si mette nella stessa situazione del sedotto, diventa vittima della stessa persecuzione,...
A poco a poco...Per scelta? Automaticamente? Inconsciamente?
Le difese calano...e le posizioni son pari, invertite, re-invertite di nuovo:
"magnifico rimescolarsi della carte in gioco".
Il segreto lo conosciamo tutti e lo serbiamo con gelosia: "Dire abbastanza ma no troppo...non tutto".

Il corteggiamento, sia negli animali che nell'uomo, comporta il ricorso a esibizioni mascherate, inganni e, più genericamente, a forme di comunicazione indiretta e obliqua. La seduzione è un gioco sottile di adescamento che richiede l'utilizzo della giusta dose di esibizionismo e di nascondimento, finzione e svelamento, raccontando qualcosa ma senza mai dire troppo.

La chiarezza non è certamente la caratteristica essenziale della comunicazione seduttiva. Nella comunicazione seduttiva tutto ciò che è esplicito e spontaneo è generalmente evitato, piuttosto ogni mossa è calcolata e tattica, come la strategia di mostrarsi vulnerabili per indurre l'altro ad abbassare le difese.

E incalza il ritmo di certe frasi...
- Vieni qui spesso?
- Mi domando se accadrà che ci incontreremo ancora
- Mi chiedo se potremo incontrarci di nuovo
- Sarebbe carino rivederci
- Mi piacerebbe rivederti
- Vorrei rincontrarti, tu sei d'accordo?
- Cosa fai stasera?

E se si giunge a questo livello, come minimo ci viene offerta o offriamo la friendship.
E quasi sicuramente al prossimo log-in saremo contatti e tippati...perchè una volta aperta "la danza relazionale" non ci si ferma più...Sarà proprio affascinante scivolare nei famosi "giri di valzer"...

My lovecoaching said: "Seduce…chi si mostra sedotto".


domenica 27 aprile 2008

Uno tsunami di parole...

"Benchè l'onda delle parole
ci sovrasti sempre,
le nostre profondità
sono sempre silenti..."
(K.Gibran)

Questa frase è dedicata a un' essenza
che ho "intravisto" in uno dei miei incontri fatti in questi giorni.
SL è un metamondo dove la libertà di comunicazione,
l'immeditezza, il parlare senza legami o barriere è la modalità comunicativa fondante. Tutto ciò agevola e "lubrifica" l'inizio di un' interazione.

Spesso però si parla parecchio,
senza effettivamente voler comunicare nulla,
il filo della tensione è teso.
Si dice per non dire,
parole su parole,
convenevoli su convenevoli...

Lo tsunami di parole sovrasta i due interlocutori
senza riconsegnarne il senso...

Anche nel metamondo esiste un limbo
in cui le parole non contano,
le parole non dicono,
le parole non sono...


La comunicazione è sempre un’attività a rischio.
Ormai è superata l’idea di una trasparenza semantica e intenzionale.
In altre parole, le persone sono in grado di comunicare in modo soddisfacente senza essere consapevoli della trasmissione perfetta dell’informazione e senza essere capaci di realizzare le proprie intenzioni comunicative.

La comunicazione è dunque un processo in cui gli assunti non sono né totalmente prevedibili, né deducibili dagli scambi precedenti.

Rispetto alla comunicazione per default parliamo di discomunicazione in tutti i casi in cui gli aspetti impliciti e indiretti della comunicazione prevalgono su quelli espliciti e diretti.

Emerge uno scarto rilevante tra il detto ed il non detto.

E’ un dire per non dire.

La discomunicazione non è solo una mancanza o una violazione delle regole di comunicazione.
Essa comprende, ad esempio, anche il linguaggio figurato, la finzione…

Bara definisce la discomunicazione come “comunicazione non standard”. Nella discomunicazione sono assenti due condizioni: la trasparenza semantica e la trasparenza intenzionale. E’ presente invece una condizione di opacità intenzionale, in quanto l’intenzione comunicativa dell’attore risulta essere diversa dall’intenzione espressiva o informativa.

Vi è una sorta di copertura/velatura intenzionale, poiché il gioco tra i diversi livelli conduce ad un messaggio plurivoco.

La discomunicazione ha solo una funzione negativa?
Tra i vantaggi della discomunicazione c’è un aumento dei gradi di libertà dei partecipanti.
Apre nuovi scenari comunicativi e dischiude nuove possibilità di interazione sul piano relazionale e di condivisione dei possibili significati. Può essere considerata come una possibilità...

Ad esempio, grazie all’aumento dei gradi di libertà e alla moltiplicazione delle opportunità comunicative, essa è il fondamento della comunicazione intrigante che introduce aspetti inattesi e salienti nella sequenza degli scambi comunicativi.

Un altro esempio è l’ironia appartienente alla famiglia delle figure retoriche. Essa è basata sull’antifrasi: vale a dire esprimere un enunciato per fare intendere l’opposto del suo significato lessicale. Nell’ironia si osserva una inversione semantica fra il significato lessicale(manifesto) ed il significato implicito (latente).

Sul piano comunicativo si configura come una strategia del “fare come se” sfuggendo all’alternativa vero-falso e sospendendo i parametri di giudizio che ne conseguono.

Funge da strumento per la salvaguardia dei rapporti interpersonali, lasciando notevoli spazi di libertà per la gestione dei significati e delle relazioni.

sabato 26 aprile 2008

Spegni le candeline...

Second Life è:
"Reincarnazione. La rinascita dell'anima o spirito di un individuo in un altro corpo, in pixel".
" E' un luogo in cui un'azienda può progettare e investire per accrescere la sua conoscenza e la sua immagine. E'un mezzo pubblicitario e comunicativo".
"E'un fenomeno sociale: vita parallela come voglia di evasione, come gioco".
"E' tutta un'illusione questo mondo, può fare del male. Mi son cancellato dopo aver imparato tutto di scripting e building,e dopo aver sofferto per un amore. Lei non aveva capito nulla di me. Mi ha usato.Ero sempre io quello che non capiva, ci son stato male".
"E' sesso libero, senza regole. Quello che mi manca in RL. Su SL io vivo in una land Gorean, dove passo il tempo ruolando con le mie schiave".
"E' fantasia, stimolo creativo, colori e forme senza regole".
"E' un gioco 3D dove ogni personaggio creato corrisponde ad un reale giocatore. Gli incontri tra personaggi all'interno del gioco si configurano dunque come veri e propri scambi tra esseri umani attraverso la mediazione "figurata" degli avatar".
"E' sperimentazione: studio per nuove forme di insegnamento e didattica".
"E' libero, perchè la comunicazione mediata e filtrata da un video e una tastieraè più semplice o forse addirittura più autentica.Sembrerebbe quasi che lontano dall'occhio dell'altro ci sentiamo più liberi di far emergere la nostra parte più intima".
"E'un covo di malati mentali. Non hai il tempo per un caffè al bar con un amico, e stai su SL tutte le sere?Il peggio è se pensi a cosa fanno li dentro gli sposati...".
"E' un modo per conoscere gente, senza stare ammassati in discoteca il sabato sera. Vai a ballare su SL a costozero, e conosci molte più tipe".
"Non è solo un supporto a una vita di relazione in carne ed ossa, ma diventa l'unica vita per molti".
"Due parole sento legate a questo mondo: overwelming e addicted. Li dentro hanno tutti bisogno di un esorcismo".
"E' conoscere chi siamo attraverso un mezzo ludico, non è un gioco, ma "giochiamo le nostre vite".
"E' il futuro del web, non ci scriviamo in una chat grigia ma ci vediamo l'uno difronte all'altro, interagendo in uno spazio e un tempo".
"E' la casa delle relazioni. L'amigdala è la casa delle emozioni. Qui si provano emozioni vere sulla pelle vera, la skin non centra.Ti affezioni e leghi a delle persone che sono come te, con cui ti scambi frammenti di vita reale ed emozionale".

Questi sono pareri ascoltati in questi 6mesi, presi a caso nelle lands più disparate...durante i miei voli.
Il mio periodo di prova di Second Life è terminato. In questi giorni ci ho pensato, ognuno vive la seconda vita come una funzione matematica, si sale e si scende...In questi mesi ho parlato con innumerevoli persone, con alcune di queste posso anche dire di esser diventato amica.
I rapporti interpersonali in un ambiente come SL si costituiscono rapidamente ma risultano anche estremamente superficiali, a volte.
Eppure al momento di confermare l’annullamento del mio account ho una specie di vertigine: il mio alter-ego e tutto ciò che avevo accumulato scompariranno presto nel nulla, gli unici contesti in cui potevano avere un senso le amicizie che ho stretto rimarranno confinate in una dimensione a me non più accessibile.
Ho un’esitazione nel cliccare quel tasto di conferma...

All'improvviso un vento gelido accarezza le mie ali,
credo di aver fatto un brutto sogno...un incubo.
Mi son sentita frastornata "dalle voci" sentite in 6 mesi di vita su SL.

Sei mesi che io non definisco una seconda vita, gioco, evasione...
Sei mesi di pura vita.
Una spirale in continua evoluzione, in eterno sviluppo.

Zhora è nata il 26ottobre alle ore 11,20,
è caduta su un pallino in mezzo ad altri niubbi come lei.

Ieri, come oggi, dopo 6mesi, son tornata in quel posto, ho visto altri niubbi appena nati, ho sorvolato la zona tutorial che "ho bellamente jumpato" quel giorno...
Avevo un gran desiderio di "divorare" ogni angolo della grid da subito.

Ricordo un'emozione grande, unica la nascita.
Quel giorno:
Il mio primo tp deciso verso Vulcano.
Il mio cambio di shape e skin.
Il mio primo cubetto rezzato.
I miei primi friends.
Il settaggio del voice con l'Azteco.
Aver imparato a saltare su un gradino alto.
La "voglia di aprire e capire" tutti quei menù a tendina in inglese.
I primi soldi regalati.
I miei primi jeans.
La mia prima AO sexy.

La gioia di appartenere da subito a questo mondo,
per capire com'era e chi lo abitava.
Se era così come era scritto nel primo articolo che lessi e ritagliai da un famoso quotidiano.
Ho ancora quell'articolo l'ho riletto oggi, ma vi assicuro quello che è narrato nulla a che vedere con la mia esperienza su SL.

Da quel 26ott Zhora vive la sua vita in pixel,
come una donna, alata, replicante, atipica.
Senza compromessi,
senza doppi-legami,
senza limiti,
senza problemi,
senza chiusure,
con passione,
con profondità,
con curiosità,
desiderosa di conoscere e "mettersi alla prova", sempre...

Zhora dice di sé:

"Mèta-pensieri mentre sto seduta su una mèta-nuvola...

Non so dove i gabbiani abbiano il nido, dove trovino pace.
Io son come loro in perpetuo volo.
La vita la sfioro, com'essi sfiorano l'acqua per acciuffare il cibo.
E forse, come loro, amo la quiete, la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere balenando in burrasca.

Sono in una fase di sperimentazione della mia vita.
Vivo una vita sola...estesa in pixel.
Ho nel cuore il desiderio di una sana felicità insoddisfatta...per poter sempre anelare alla compiutezza. Io vivo e sono me stessa solo se vivo in relazione...La mia vita è nata da un incontro,anche la mia seconda.. :P

La vita è incontro. Ciò che ci spinge ad essere sempre più noi è racchiuso in un incontro: con la parte intima di noi, con la nostra essenza, con l'altro, con gli altri...
Io vivo con passione ogni cosa, divorando attimi, sensazioni, emozioni...ma non divoro relazioni. Sono prelibatezze che fanno gustate con calma...

Davanti a un'esistenza io rimango sulla soglia e attendo...Non entro con prepotenza, con bramosia di sapere...
La mia discrezione a volte è non capita, ma son atipica, così amante dell' "uomo", cosi empatica, da averne un rispetto immenso...Da amarlo comunque vada ad accoglierlo chiunque esso sia...e come si presenti...

Il segreto della mia vita?
Amare e sentirsi amati.

Nel mio cuore ho molti sogni...Non nutrono come le esperienze, ma le alimentano :)

L’uomo non può mai smettere di sognare.
Il sogno è il nutrimento dell’anima, come il cibo è quello del corpo".


Zhora è l'alterego di una donna che ha un cuore alato,
che si vede riflessa in ogni cosa che decide di vivere nel metamondo di SL.
Tutto questo è vissuto con la saggezza e l'esperienza
che viene dall'unica vita vissuta
ogni giorno finora dall' "ideatrice di Zhora",
che ama fare "pag-su" e volare alto nel cielo.

venerdì 25 aprile 2008

Guarda che ti Ri-Guarda

« Perché noi siamo simili; come un corpo solido e la sua immagine riflessa, l'uno davanti all'altra, divisi da uno specchio »
(Il "Signore dei Pupazzi" in Ghost in the Shell)

Quando incontri un bella avatar viene spontaneo scrivere in local chat:
"Complimenti sei davvero una bellona".
La risposta una volta fu:
"Qui siamo tutti belli per aggirare la caducità delle cose della vita,
abbiamo una voglia di bellezza a tutti i costi".

Noi umani ci specchiamo nello specchio-schermo per darci un'immagine nuova o per esaltare qualcosa di noi.
Lo specchio è un oggetto che, per le sue caratteristiche, ha colpito e stimolato l'immaginario umano, entrando nel folklore e nella mitologia di vari popoli.
È spesso legato al tema del doppio, dell' universo alternativo, della bellezza e della divinazione.
Tra le numerose attestazioni, spiccano in particolare lo specchio magico, quello di Alice ideato da Carroll, il mito di Narciso e alcune rappresentazioni della vanitas.

Gli specchi, duplicando la realtà, sarebbero in grado di imprigionare l'anima nell'immagine riflessa.

La connessione specchio-anima è anche all'origine di caratteristiche tipiche delle creature demoniache: alcune, tra cui i vampiri secondo talune versioni, non riflettono la propria immagine poiché prive di anima.

In generale, lo specchio rimanda all'occhio e alla vista, intesi soprattutto come strumento di conoscenza del mondo esteriore e interiore.
Gli occhi stessi sono definiti popolarmente gli "specchi dell'anima" poiché rifletterebbero - o tradirebbero - il carattere, l'umore e le intenzioni di una persona. Tuttavia, se lo sguardo è rivolto esclusivamente su di sé, l'autocontemplazione porta a narcisismo e vanità.

Lo specchio, dunque, incarna una valenza negativa o positiva secondo i casi: in esso ci
si perde e ci si riconosce
, si scopre ciò che è fugace (la bellezza) e ciò che è eterno (l'essere),
si distingue il dissimile dal simile.

Gli specchi replicano il mondo, lo duplicano invertendo destra e sinistra; mostrano un ambiente
che appare reale ma è invece, secondo la definizione di Foucault, uno spazio eterotopico.
Tale spazio, infatti, pur coincidendo con un luogo (o non luogo) nel quale chi si specchia
non si trova effettivamente, è tuttavia un posto connesso a tutti gli altri spazi che lo circondano.

Nonostante l'uomo sia tra i pochi animali capaci di riconoscere la propria immagine in uno specchio, il riflesso pone comunque il soggetto davanti a un altro sé stesso. Lo specchiarsi diviene dunque l'occasione per riconoscersi, scorgere un dettaglio inatteso, persino disconoscersi.

Attraversare lo specchio equivale sovente ad entrare nel mondo dei sogni, un mondo in cui
le leggi fisiche o non valgono o funzionano secondo meccanismi differenti rispetto al mondo reale,
come avviene per Alice in Attraverso lo specchio (seppure in stato di veglia).

Così è per noi l'esperienza del riflesso nello specchio-schermo di SL...

giovedì 24 aprile 2008

Oh specchio, specchio delle mie brame...

La matrigna di Biancaneve ogni mattina interrogava lo specchio.
Ognuno di noi ogni sera interroga lo specchio: il proprio schermo.
In SL non esistono superfici riflettenti, chi ne sente la necessità si inventa degli escamotages artistici.

Gli specchi non servono, noi ci ri-conosciamo riflessi nello schermo del pc,
giriamo il nostro avatar, digitiamo in local chat: "Ciao"
e il nostro alter ego in pixel alza la manina e ci saluta...

Salutiamo noi stessi, allo specchio...come Narciso che si specchiava nel lago.
Siamo fedeli alla nostra immagine in pixel, ogni cambiamento estetico segna una nuova era per noi, Resident e richiede un nuovo ri-conoscimento.
Capelli, skin, shape, vestiti, orpelli di ogni genere,...
Tutto parla di noi ed esprime chi siamo.

Ieri son apparsa con una mise diversa, soprattutto non avevo "le mie asole color ottanio", ma un paio d'ali da ninfa che mi hanno regalato in una land dove "ruolano" un GdR in mondi fatati presenti in SL. Alla mia vista l' amico che mi aveva mandato tp è rimasto stranito. Mi ha scritto in local chat: "Che succede? Se una donna cambia taglio di capelli in RL, si capisce subito che è successo qualcosa.Perchè hai cambiato ali? Zhora è successo qualcosa...".
Poi abbiamo chiarito, era un semplice regalo.
Ma quel senso di estraneazione verso il mio avatar era presente in me e anche in lui che subito si è accorto. Spesso mi capita spesso di sentirmi dire: "Zhora ma tu sei sempre con le tue ali?"
Io rispondo: "Sarei nuda, mancherebbe la mia essenza".

Da un profile: "L'Avatar è un potente sistema di sviluppo personale.Con l'avatar, puoi scoprire te stesso e prendere coscienza di quali sono i tuoi veri obiettivi".

E' cosi per tutti...ci guardiamo e sentiamo che la nostra immagine come familiare, l'abbiamo scelta, costruita noi e giorno dopo giorno. C'è chi ne ha una particolare cura, chi comunica stati d'animo, chi lo imbelletta come la "sua amata vecchia barbie", chi lo desidera somigliante a sè, chi lo desidera diverso da sè, come un sogno che finalmente si può realizzare...
L'avatar vestito...da noi, vestito...di noi.

Ma chi ha "ideato" e muove quell'avatar si sente "nudo" di fronte al monitor.
Davanti allo specchio-schermo si è nudi. Proprio quando ci si vorrebbe coprire, si è nudi.
Lo specchio-schermo riflette un'immagine speculare e virtuale nello stesso tempo.
La funzione dello specchio-schermo ci permette di auto-analizzare il nostro io, mentre si "gioca" nella grid di SL.
Ci è data così la possibilità di aprire una finestra sul nostro io profondo,
guardarci e ri-guardarci, e capire log-in dopo log-in che SL non è un gioco,
ma un modo ludico con cui guardare alla propria vita passata, presente e futura.

Dove capire che tutto ci guarda, ci ri-guarda.

SL luogo e tempo dove risanare ferite del passato, dove sperimentare parti di sé, dove ri-conoscersi ancora un'altra volta, dove risvegliare "stati sopiti" di noi, dove evolvere "stati bloccati" di noi...e vivere tutto ciò specchiandoci ci dà consapevolezza, lo viviamo con autoconsapevolezza...

L'occhio della mente che percepisce ri-costruisce, re-interpreta...
ma SL rimane un mezzo per noi, non il nostro fine.
SL è un mezzo dove ri-versare il "me" e "giocarlo in ogni forma",ma non è il fine.
Il nostro fine è ri-versare nella nostra vita reale, quotidiana quello che è la sperimentazione e la conoscenza di sé acquisite dopo numerevoli log-in.
Questo è il premio di un log-in in SLvissuto pensando a un'unica vita che si estende in questo mondo on line, senza nulla togliere al quotidiano, senza stravolgere o cambiare "i punti fermi" della vita vera.
Tempo fa mi fu detto:
"In ogni log-in mettici saggezza e senso critico, non pensare che sia un gioco...
Ricordati che la vera vita è da questa parte dello specchio/schermo.
E non ripetere il mito di Narciso annegando nel video".


mercoledì 23 aprile 2008

Essenze seducenti allo schermo

Zhora said: "Le persone qui dentro son strane cercano l'amore in pixel..."

My BlackAngel said: "Le persone sono strane ovunque, solo che in real indossano una maschera per uniformarsi alle convenzioni, qui si nascondono dietro a uno schemo per sfogarsi...Internet è un mezzo come usarlo dipende da noi. (...)
Il problema è che molti di quelli che cercano l'amore qui sono degli illusi. E' impossibile innamorarsi di una persona che non hai mai visto, però certa gente si innamora anche qui come ti spiegavo tempo fa...Sono degli illusi perchè in realtà ogni volta che parlano con una persona leggono solo la chat...Tante cose come l'espressione e il tono si perdono...Anche quelli sono linguaggi...Nel momento in cui leggono una frase idealizzano tutto il resto e spesso il messaggio viene distorto quindi vedono solo quello che vogliono vedere, per questo si innamorano. A questo aggiungi che quando uno parla difficilmente è totalmente sincero. Spesso inconsciamente tende a mostrarsi per come crede o come vorrebbe essere. Sostanzialmente le persone che si innamorano sono innamorate di fantasmi. Nemmeno io sono totalmente sincero...quello che vale per gli altri vale anche per me".

Zhora said: "Se sai cosa si prova a "innamorarsi" di fantasmi nello schermo, ormai sarai vaccinato sulle relazioni amorose in pixel?"

My BlackAngel said: "No...come fai a essere vaccinato dagli scherzi della tua mente? Nessuno lo puo essere, posso solo consigliare di procedere con cautela".

Zhora said: "Credi che il leggere certe frasi in im, suggestioni e aiuti all'autosuggestione in rl? Di un "amore" che in effetti non esiste?"

My BlackAngel said: "Dipende molto dalla persona...Se sei una persona suggestionabile...Se ti senti solo e infelice se credi ai miracoli, a Gesù, a babbo natale e la befana probabilmente si. SL non è immersiva, è la tua mente che ti fa immergere.
Queste cose succedevano anche con le chat o con le letterine d'amore 100 anni fa. SL non aiuta all'immersione, perchè in una chat pura c'è più spazio per la fantasia devi immaginare situazione di parole immaginarie, immagine il volto...In SL ci son indizi che son fuorivanti. Visualizzi l'avatar, impatto dell'avatar. Quindi un soggetto suggestionabile immagina di più la persona. Il fatto di vedere la forma della persona che ti sta davanti cambia le cose se vedi un bel ragazzo automaticamente immagini il tuo interlocutore come un bel ragazzo, e gli parlerai con maggior facilità, e se lo vedi brutto ti comporterai al contrario. Naturalmente sei tu a scegliere la tua forma, esattamente come scegli le parole che delineano la tua personalità. Ok...Intanto ti faccio un altro esempio: se io ti chiedessi di descriverti in real tu non mi risponderesti mai "No in real sono un cesso schifoso", mi diresti: ho i capelli cosi, gli occhi cosi, sono alta cosi,... naturalmente sono informazioni totalmente relative".

Zhora said: "Sei calamitante. lol. Ora vado, però".

My BlackAngel said: "Non si direbbe continui a scrivere. Non è vero che son calamitante,
sei tu che ti stai illudendo, non connetti...
Ricordati le persone mentono a se stesse, non fidarti mai di nessuno, te lo dirò sempre.
Tu sei attirata qui da una tua illusione,
nel senso che non sono io ad attirarti,
sei tu a voler essere attirata.
Questo non è un modo gentile di dirti che non mi piace parlare con te, mi fa molto piacere, ma probabilmente vedi solo quello che vuoi vedere." ********************************************************************************
Ho chiesto a questo amico di poter salvare e riportare il testo di una conversazione di qualche giorno fa, avvenuta quasi per caso, seduti su un divano. Non ha rifiutato la proposta, era stupito del mio interesse. Pensava di aver detto frasi banali. Soprattutto si chiedeva come potessero i suoi pensieri essere postati su un blog del genere, che lui descrive così: "un blog rosa che è scritto con una insana teatralità da far concorrenza al peggiore dei Tg-spazzatura che passano nei primi sei canali televisivi". A dispetto di ciò siamo amici.
Il nome è uno pseudonimo che gli ho "cucito addosso" in seguito a uno dei nostri incontri. Non cercatelo nel Search, non cercatelo IW si sa nascondere bene, però per me è sempre disponibile e "visibile".

Grazie per i continui incontri Brain2Brain che mi stai regalando, My BlackAngel :)

martedì 22 aprile 2008

Punto di Ripristino del Sistema Emotivo

La scorsa notte ho parlato con un' amica. Tra una chiacchiera e l'altra, ho scoperto essere una dei membri del "famoso Club". Mi raccontava che poco dopo essersi lasciata con il "suo amore su sl" non ha sofferto moltissimo. Perplessi?
Dicono che la "spilletta ricordo" del Club faccia sentire un dolore mai visto,
dicono che lo stato d'ansia permanga per tempo,
dicono che i sogni vengono taciuti, ma alimentano il desiderio di ri-allacciare i rapporti,
dicono che se non si è deciso di "far fagotto" bisogna chiedersi perchè...

Non riporterò fatti e nomi, ho solo chiesto a questa amica di poter riportare verosimilmente il suo racconto. Lei ha sorriso e mi ha detto: "Non salvare nessuna conversazione, se non nel tuo cuore, poi riscrivila come vuoi tu, riuscirai nel blog a rendere l'idea, ne son sicura; e magari a qualcuno servirà ri-leggersi nella mia storia. Mi fa piacere".

Quella sera le ho chiesto:
"Perchè non hai "fatto fagotto" di questa storia?"
Lei mi ha detto: "Perchè non riuscivo, perchè faceva male cancellare tutto dal pc, da SL. Perchè era come dire e ammettere in pieno che eravamo soli, e non più una noi-tà. Io sentivo che potevamo andare avanti. Anche perchè tutto è rimasto sospeso, non eravamo sicuri, non lo volevamo forse...Io non ho mai voluto riaprire il discorso, per non soffrire ancora.
Ci saremo chiariti a più puntate, ma mai in modo definitivo. All'inizio ero anche felice, potevamo sentirci entrambi bene e sereni. Sembrava fossimo amici. Ero stupita, non lo siamo mai stati.

Eppure dopo i vari "dolori al petto", ci siamo lasciati
e in sordina ho sentito la sua domanda: "E domani?".

Abbiamo lasciato la domanda in sospeso, la cosa ha funzionato...io non soffrivo, lui nemmeno. Mah...
Un giorno ho sentito che questa situazione di "caos calmo" era molto ambigua. Si negava ciò che era successo, si scherzava sul niente, si parlava di nulla, e tutto andava avanti...
E mi son chiesta: "Ma cosa sto facendo? Quale obiettivo mi son posta? Ma io ho deciso o mi son lasciata ri-prendere dalle sue decisioni? Da quello che voleva o non voleva lui?".
E poi...segno indelebile quella domanda: "Ma Noi cosa siamo adesso?".

Domanda perpetua, vortice paranoico di ri-definizione, evidente perplessità ad ogni rigo scritto...
Era necessario capire dove eravamo, dove andavamo, che obiettivi ci eravamo posti.
Stop.
Come? come?
Ho ripensato a quel "noi"...che non c'è.

Ho capito che era tempo di pensare per sé, che ognuno si ricreasse tempi e spazi propri, che forse un giorno ci saremmo incontrati ancora o avremmo vissuto un amore nuovo con un altra persona. Fu così che abbandonai quello stillicidio di righi scritti finti, effimeri, che mi hanno tenuta legata a un filo di illusione, che mi ha fatto doppiamente male.
E ho pensato a me.
Ti confesso che manca sempre, è rimasto un ricordo bellissimo, unico ma con un dolore pieno e vero."

Nota positiva di questo racconto?
Siamo diventate maggiormente amiche e ci siamo conosciute ancora meglio di prima.
Lei ha preso di nuovo consapevolezza di questa storia, anche se con un po' di fatica si è raccontata.
Sapete cosa è successo?
Ora lei può dire felicemente: "noi" perchè è legata a un'altra persona su SL che diventerà suo marito, e mi ha confessato che desidera un incontro in RL...

Eggià esiste anche questa possibilità. Un rapporto duraturo vissuto in SL se aiutato a crescere anche con altri mezzi come e-mail, skype o msn, il cellulare...può per desiderio e decisione di entrambi "uscire" dallo schermo e aprire la possibilità di un incontro in vita reale: nella piazza centrale della città.

Zhora dopo questo racconto, clicka sit here su un'altalena che si trova in un giardino fatato, ondeggia serena, e medita...

Rimanere improvvisamente soli significa quasi sempre, dovere affrontare una realtà in cui si fa un’enorme fatica a riallacciare vecchie conoscenze o a crearne di nuove, soprattutto in SL, che confermo essere sempre di più come "la piazza di paese". Pensi di non rivedere più quella persona, ma...non è come nella vita quotidiana, dove si trovano mezzi ed escamotages per non vedersi per un po', per "darsi disanza e tempo di capirsi".
C'è illusione di poter clickare nella nostra essenza all'interno della cartella dell'utilità di sistema quella funzione: punto di ripristino del sistema emotivo. Considerato come punto ottimale della esistenza. Sarebbe il nostro desiderio più intimo di tornare indietro, quasi per poter annullare "tutto il vissuto", ma mantenendo il "sapere di questo percorso" poter tornare al punto di ripristino con un' auto-consapevolezza maggiore.

Nel metaverso di SL, gira che ti ri-gira, ci si conosce tutti.
Tutti i fili relazionali son intrecciati.
Capita che ricevi un tp da un amico per un evento, arrivi, e già dal radar mentre scorri i nomi, e vedi le distanze, gli occhi cadono su quel nome, appena ti giri quella persona è alle tue spalle. Silente nei tuoi riguardi, ma quella presenza ti parla...
Perchè la presenza, il "sapere che c'è", ed è vicino dà sensazioni di smarrimento vere, sudori freddi e si cerca ti tenere a bada quell'eterno ritorno d'ansia, che già trasale quando quel post-it azzurro segnala che quel qualcuno è on line.

Saperlo on line genera ansia e trovarselo a meno di un metro nella stessa stanza dà una sensazione di smarrimento. Il colpo di "fortuna" che ha dell'assurdo, è dover rimanere in quel contesto perchè ci ha tippato un nuovo amico per farci conoscere gente nuova e siamo appena arrivati, abbiamo appena "caricato tutto intorno" a noi, e vorremmo già fuggire.

Ecco il paradosso:
decidi che da oggi si cambia tutto della seconda vita: giri, amicizie, ambienti da frequentare...
E ti ritrovi a controllare sullo schermo con il palmo della mano quanto distate l'uno dall'altro.
E tutto si ferma.
Solo la cam zoomma il suo viso, lasci il muose, e con l'indice del dito destro, lo accarrezzi,...plint. Una perla cade sulla tastiera.

E li capisci che la ferita è aperta...

E occorre prendersene cura...perchè è provocata da un allontanamento che c'è stato, e che senti vivo ancora.
Ancora adesso ti chiedi il “perché”.

Bisogna ancora "lavorare " per superare il momento del distacco. Perché, guardando con determinazione all’interno noi stessi, è possibile trovare le risorse capaci di modificare, in modo positivo, molti aspetti della vita.

Perché “ri-cominciare” è possibile.

Per ri-disegnare alcuni aspetti della propria vita
e capire che ciò che è considerato “fallito”
è semplicemente “finito” e che, da quel punto, c’è un nuovo inizio e una nuova vita.
Ri-trovati, ri-metti al centro te stesso...e ri-mettiti di nuovo "in gioco"...

lunedì 21 aprile 2008

Sei membro? Eccoti la tua spilletta!

Una sera ho incontrato un amico che ha fondato un Club famoso su SL,
che ha la "fortuna" di avere un numero alto di adesioni.
Mi hai invitato a vedere il Club, e mi ha chiesto se ho le credenziali per poter aderire. Essì è uno di quei Club ad auto-invito, se scegli di vivere il "cuore di SL" sei membro.

Posso affermare che esiste questo Club e prima o poi tutti possiamo entrare a farne parte.
Chi diventa membro ha in premio una spilletta talmente "ricercata e preziosa" da trafiggere di nuovo il cuore, proprio dove la ferita è ancora profonda e ben aperta.
La punta della spilletta penetra così in profondità da causare un ricordo indelebile.

E' il rito di iniziazione del Club...
Pratica orribile?
Un po' primitiva?
Primitiva quando noi, quanto le nostre sensazioni viscerali e cerebrali che ci hanno offerto un'esperienza da vivere unica e ci hanno portato ad esser membri del Club.

Mi hanno riferito che il numero dei membri aumenta sempre di più, forse si fonderà un group, ci si scambieranno le friends, si crearà una rete di solidarietà o forse si potrebbe comprare una land... Ahimè sarebbe sempre full e non ci si potrebbe tippare... troppi avatars, troppa lag.
The region is full.

I membri onorari che sono pluri decorati
incontrano e accolgono nuovi membri,
raccontando le loro storie,
"raccogliendo i ciocci che restano" di cuori spezzati,
rassicurando tutti i niubbi del Club con un hug molto big,
piangendo qualche lacrima, stando in una land deserta...
magari in call privata a orari fuori dal senso comune.

Ci si racconta, ci si confronta.

I membri anziani dispensano consigli su cosa fare,
come agire, su come ci si sentirà domani,
sulle emozioni che si proveranno al prossimo log-in,
sulla sensazione maledetta che "prenderà dentro", sensazione fisica-viscerale, quando di nuovo quel post-it azzurro salirà nello schermo e vedrai quel nome on line.
Al prossimo log-in ognuno guarderà il suo avatar, lo accarezzerà per dargli conforto sfiorandolo con il cursore del mouse, lo vedrà disorientato, sentirà che quella parte di vita "giocata" in pixel sarà ferita, segnata per sempre...

Ognuno deciderà il dafarsi...chi si metterà in mute, chi cancellerà in contatto, chi deciderà di "far fagotto" dei kilometrici im-log e delle snapshots e fare delete, chi cancellerà notecards, regali, chi cancellerà la lunga lista delle mails ricevute, chi cancellerà contatti msn o skype, chi cancellerà i numeri dal cellulare e messaggi connessi, chi penserà di risolvere tutto non loggando per diversi giorni su SL, o forse cancellare quell'account... si tenterà di cancellare ogni traccia concreta, visibile per poter soffrire di meno.
E' una lotta a cancellare tutto, si vorrebbe cancellare tutto in un attimo con un colpo di spugna.
Ci si convince che si è forti, "ci si gasa come i giocatori di rugby durante la danza dei Maori", si dice a se stessi: "io posso farcela. io sono forte".

Ma ogni membro del Club sa che
al prossimo log-in starà male,
non cesseranno i tremori,
ci saranno le notti in bianco,
i pianti da soli sotto la doccia,
i minuti assorti davanti allo schermo,
i minuti in cui la mente "viaggia",
i pugni dati alla scrivania del pc,
le mani nei capelli e la testa sbatterà sulla tastiera,
e quelle "prese allo stomaco che piegano in due",
quell'eterno stato d'ansia che non abbandona...
e la "diabolica tentazione" di cercare sempre quella persona,
e la folle speranza che tutto torni come prima.

Perchè sono sensazioni, emozioni, manifestazioni di mancanza, dolore, rabbia, tristezza. Sono vere, enormi e divorano dentro.
Vissuti che "rubano" tempo alla vita quotidiana, che mettono sempre al centro una mancanza, un vuoto, un sentirsi fuori da ogni contesto, spaesati, disattenti, senza senso, e senza capire "il perchè"... e compagno di ogni istante quell'eterno stato d'ansia che non abbandona...

Ci si guarda indietro e si vorrebbe negare tutto.
Ci si guarda indietro e tutto parla, tutto manca.
Si è sempre girati indietro, e del doman non v'è certezza...

Ogni membro può aspirare a far carriera, "a salire nella gerarchia" del Club.
Alcuni che ho conosciuto sono persino membri onorari del Club.
Perchè la storia si ripete.
Perchè nel cuore governa la legge l'eterno ritorno dell'uguale.
Perchè chi ha già vissuto sa "come vanno certe cose".
Perchè...
Perchè siamo esseri umani e viviamo le nostre emozioni,
lo scegliamo intenzionamente di incontrare altri essere umani,
perchè siamo esseri sociali,
perchè l'incontro è il punto di inizio della vita,
e senza relazioni moriremmo...
Vivremmo sorde come Eco,
vivremmo ciechi come Narciso...

Tutti i membri niubbi ed onorari confermano che dall'esperienza non si impara.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio,
si perdono le occasioni, ma non le emozioni.

Si continua con una compulsiva coazione a ripetere incontri su incontri,
che si buildano su terreni che hanno già vissuto queste sensazioni.

Terreni del cuore che non sono arati,
terreni del cuore che non son mai in piano,
terreni del cuore che sono sempre vivi,
terreni del cuore che portano i segni, i solchi del passato,
terreni del cuore che hanno spaccature piccole o grandi,
terreni del cuore in cui seminare di nuovo il seme dell'incontro...



Se sentite di avere le credenziali, appuntate la spilletta al cuore...

Benvenuti nel Club, tutti i membri onorari vi stavano aspettando.


ndr.
Scrivere bene è un esercizio che lascio ai letterati.
Scrivere in modo affascinante e fantasioso è un esercizio che lascio agli scrittori professionisti.
Scrivere in modo dettagliato non tralasciando nomi, eventi, particolari è un esercizio che lascio ai giornalisti.

Scrivere di storie di amici, di pura vita, di incontri negati, di incontri che inziano, si vivono e finiscono è un esercizio che lascio ad Ali di Pixel, mia semplice e modesta notecard pubblica.

domenica 20 aprile 2008

Immagini riflesse incontreranno echi di memoria...


Narciso è una figura mitologica greca, figlio di Cefiso, divinità fluviale, e della ninfa Liriope. Secondo il mito narrato da Ovidio nelle Metamorfosi, Narciso era un bellissimo giovane, sia donne che uomini, si innamoravano di lui alla follia. Tuttavia Narciso preferiva passare le sue giornate cacciando, non curandosi delle sue spasimanti; tra queste era la ninfa Eco, condannata da Giunione a ripetere le ultime parole che le venivano rivolte, poiché le sue chiacchiere distraevano la dea, impedendole di scoprire gli amori furtivi di Giove. Rifiutata da Narciso la ninfa, consumata dall'amore, si nascose nei boschi fino a scomparire e a restare solo un'eco lontana.
Non solo Eco, ma tutte le giovani ed i giovani disprezzati da Narciso, invocarono la vendetta degli dei. Narciso venne condannato, da Nemesi, ad innamorarsi della sua immagine riflessa nell’acqua. Disperato perché non avrebbe potuto soddisfare la passione che nutriva, si struggeva in inutili lamenti, ripetuti da Eco.
Resosi conto dell'impossibilità del suo amore Narciso si lasciò morire. Quando le Naiadi e le Driadi cercarono il suo corpo per poterlo collocare sul rogo funebre, trovarono vicino allo specchio d'acqua il fiore omonimo.



Narciso condannato da Nemesi all'autodistruzione, è prigioniero dell’amore verso la propria immagine riflessa...



Eco condannata da Giunone a divenire pura voce, prigioniera della propria eco...



Narciso con la vista si rispecchia nella propria immagine, Eco con l’udito si rispecchia nella propria voce.


Lo sguardo prigioniero di Narciso non raggiunge Eco, la voce prigioniera di Eco non è distinguibile da Narciso. Narciso non ha vista, così come Eco non ha voce.
Entrambi cercano l’altro e lottano per il riconoscimento.


Entrambi anelano all’incontro con l’altro e lo rifuggono, come una minaccia.





Nel mito troviamo che il dilemma narcisistico risiede nel paradosso dell’intimità, come dice Salomon: "dove la vicinanza e la lontananza sono ugualmente desiderate e impossibili, così come la fusione e la separazione, la prigionia e la libertà, il presente e il futuro...".



Nec tecum possum vivere nec sine te.



I narcisi, unici e doppi “come le comete, luminose e infuocate, ma con un nucleo di ghiaccio”.



Che fine fa Narciso senza lo Specchio che lo riflette?


E che fine fa lo Specchio senza Narciso che vi si specchia?
Viene in mente il gioco degli specchi del Luna Park, dove l’immagine è il riflesso del riflesso del riflesso..
Narciso e Eco si perdono nel vortice di un circuito di domande impossibili...Narciso chiede di essere amato, ma è impossibile perché chiede a se stesso, così come Eco chiede di essere amata, ma è impossibile perché la sua voce non è distinguibile da quella altrui.



E allora, proseguendo nel ragionamento, possiamo anche pensare che Narciso non può amare Eco non solo perché non vede altro che se stesso, ma anche perché Eco non si fa sentire,


ed Eco non può amare Narciso non solo per la sua cecità, ma anche perché lei lo rende sordo.
Entrambi lottano per il controllo, entrambi hanno potere, dunque, entrambi, essendo reciprocamente dipendenti, non hanno potere. Entrambi lottano contro l’invisibilità.


Non è una sfida impossibile se pensiamo all’invisibilità come ad un presupposto della relazione, ad una sua premessa? Forse un modo per vincere la sfida è non giocarla, ma arrendersi.



Così il dolore di Narciso e quello di Eco, è, in realtà, il dolore che è “in mezzo”. E, così, entrambi, realizzano una profezia che si autodetermina, diventando mito. Il mito è, dunque, un discorso nel quale è racchiusa una verità. Se anche le nostre esistenze, come quelle di Narciso e Eco, si trovassero un giorno a essere racchiuse dentro a un mito, ad una verità assoluta, alcuni di noi potrebbero trovarsi di fronte alla sfida di trasformare il mito in storia, la storia in possibilità, la possibilità in responsabilità.
Possiamo immaginare questa sfida realizzarsi in molti modi, dolorosi, si può pensare...



Possiamo immaginare che un giorno, Narciso e Eco, per motivi che sono ancora in parte oscuri, abbiano l’intuizione, e ancora la forza, di riprendere il proprio cammino a ritroso con l’intenzione di trovare gli dei che li hanno condannati, per chiedere loro di revocare la condanna.


Il cammino a ritroso dipende dalla loro memoria di sé, come la memoria dipende dalle strade che sceglieranno di percorrere... Ci saranno momenti in cui, forse, si incontreranno a ritroso, come si incontrarono avanzando. Possiamo immaginare che la metamorfosi a ritroso faccia loro il dono di forze che avevano perduto, di nuovi dolori anche, certamente le cose che vedranno del passato avranno forme diverse, perché guardate dal futuro. Possiamo immaginare che ci voglia molto tempo e che un giorno, entrambi, arrivino dai loro dei e che, allora, usando lo specchio degli occhi di Giunone e Nemesi, scoprano un segreto... che la condanna è vera, verissima, spietata...fino a quando è creduta...



In Second Life non esistono specchi riflettenti che riflettano la nostra immagine per essere riflessa e contemplata, non ci si nasconde nei boschi fino a scomparire e a restare solo un'eco lontana.
Io conosco Eco e Narciso, esseri sensibili e sensitivi, etero-condannati e auto-condannati al non incontro, etero-condannati alla negazione del susseguirsi degli incontri, auto-condannati dal non poter passare dal potenziale al possibile...



Per scrivere questo pensiero ho consultato molte fonti, da cui ho estrapolato passaggi, punti, meditazioni molto efficaci.


Per scrivere questo pensiero ho incontrato molte Eco e i molti Narciso tra i miei amici, i Residents di Second Life.


Nel sottile interscambio di vite ci si ritrova a essere stati almeno una volta Eco e Narciso, scegliendo ruoli e passi, della danza relazionale, vissuta ogni volta apparentemente come nuova, ma in verità come la realizzazione di un desiderio che si auto-perpetua proprio perchè è il desiderio della nostra vita: essere esseri in relazione.
Essere solo immagine singolare, essere solo voce indistinta...vivere desiderando il ri-conoscimento dell'altro,vissuto e temuto, potenziale ma non possibile, è uno dei focus che si possono vivere su SL.


Il gioco del ri-conoscimento e della vicinanza relazionale è molto sottile, è vissuto in tempi compressi, è dis-continuo, può durare una notte, due settimane, mesi o tutta la vita...



sabato 19 aprile 2008

Avatar senza cuore e cervello?

Eseguire:
Pag-su.
Volare in cielo.
Pag-giù.
Planare sulla terra.
Exit: stare in piedi.

Eseguire:
Girare a 360gradi.
Camminare. Sexy walk. Stop.
Minimap.
Rilevazione: Puntini verdi. Nello spazio intorno presenza di più figure.
Fermarsi. Radar. Nomi.
Orientarsi. Dirigersi verso un avatar.
Camminare. Sexy walk. Stop.
Tag: Nome. Gruppo.
Avatar: aspetto.
Click sull'avatar. Menù a torta. Destra.
Click su Profile. Profile open. Profile caricato senza foto.
Leggere: born, account, partner.
Leggere: groups.
Leggere: about.
Avatar: identità apparente.
Classificare secondo le categorie apprese.
Exit: avatar non idoneo.

Eseguire:
Nuova missione: cercare un altro avatar.
Camminare. Sexy walk. Stop.
Dirigersi verso l' avatar.
Tag: Nome. Group.
Click sull'avatar. Menù a torta. Destra.
Click Profile. Profile open. Profile caricato con foto.
Leggere: born, account, partner.
Leggere: groups.
Leggere: about.
Classificare secondo le categorie apprese.
Exit: avatar idoneo.

Eseguire:
Mettere la finestra del Profile a grandezza di un' icona, vicino alla local chat.
Stare fermi, posti ben innanzi all'avatar.
Digitare in local chat: "Hello, Avatar".
Attendere la risposta.
Consultare le diverse voci del Profile con un click: Web, Interest, Picks, Classified, 1stlife.
Guardare, leggere, registrare.
Compilare my note con dei dati registrati in seguito in local chat.
Exit: analisi efficace. Eseguito riconoscimento.

Eseguire:
Valutare i tempi di risposta dell'avatar facendo riferimento ai range temporali impostati:
Brevi: proseguire.
Lunghi: abbandonare. L'avatar è away o occupato in im.

Arrivo della risposta dell'avatar.
Exit: l'avatar è nel range previsto.

Eseguire:
Proseguire con frasi di convenienza precedente apprese.
Inserire nel discorso digitato in local chat delle frasi poste nelle cartelle: frasi leggere, programmate, simpatiche, molto evasive.
Discorso interessante.
L'altro avatar scrive frasi somiglianti alle vostre appena digitate.
Exit: analizzare. Registrare chat log.

Eseguire:
Click sull'avatar.
Menù a torta. Destra Basso. Send im.
Vedere, zoom, guardare, zoom, osservare i particolari.
Eseguire: analisi visiva degli oggetti indossati.
Menù a torta: Click edit. Click inspect.
Prestare attenzione ai righi continui presenti nella casella azzurra del communicate.
Analizzare. Elaborare risposte nei tempi preimpostati.
Scattare snapshot.
Exit: registrazione delle carateristiche fisiche dell'avatar. Registrazione im-log.

Eseguire:
Aprire Profile. Click Add friend.
L'avatar che avete di fronte ha ricevuto la vostra richiesta di Friendship.
Attenzione.
Leggere il post-it azzurro in cima: "Accepted your friendship offert.ok."
Add-ato come friend.
Appare post-it azzurro in basso, il vostro nuovo friend è on line.
D'ora in poi potrete sempre vederlo on o off, offrirgli teleport, mandargli Instant Message, pay-garlo, metterlo in mute, e se dopo molti incontri vi concederete visibilità, potrete utilizzare il "Find on map" reciproco.
Exit: acquisizione di un altro avatar nella lista del communicate.
Exit mission: aumentato il numero di friend categorizzati secondo gli standards.
Quit.

Rispondere alle domande:
Credete che questo sia un incontro?
Credete sia un nuovo amico?

Questo è quello che farebbe il vostro avatar se potesse esistere senza un vostro log-in, se fosse libero da voi, libero di vivere la seconda vita che vorrebbe.
Simile a un androide, girerebbe programmato, ad ogni click saprebbe cosa fare, ma ahimé saprebbe solo ripetere istruzioni. Non avrebbe libero arbitrio anche dai lunghi righi che l'hanno programmato. Non potrebbe scegliere di salutare o no, non potrebbe scegliere sulla base di caratteristiche diverse da quelle apprese nel programma. Non potrebbere scegliere o decidere per sè, in modo non prevedibile.

Saprebbe dare importanza a un incontro?
Saprebbe scherzare in local chat in un gruppo di amici?
Saprebbe sorprendere?
Vorrebbe scattare una foto in piazza con il gruppo "dei soliti amici"?
Potrebbe rezzare e modellare un prim con una creatività innata?
Ricorderebbe gli amici in friendlist con affetto? Con il desiderio di rivederli ad ogni log-in?Potrebbe emozionarsi per un altro avatar? Affezionarsi a lui?
Sarebbe in grado di sentire una persona come l'unica affine al suo animo?

Che cortometraggio senza senso.
Che domande senza senso.
Gli avatars non saranno mai liberi "dalle nostre menti e dai nostri cuori" che li hanno generati in un pc, su uno schermo, "vivi in pixel" in un mondo on-line come SL, grazie a teorizzazioni e programmazioni ben definite.

Noi non taglieremo mai i fili alla nostra marionetta in pixel. Si verifica un'affiliazione per la nostra immagine nello schermo, a volte l'immersività può farci pensare a un rapporto signoria-servitù di hegeliana memoria.
Se "tagliassimo i fili" perderemmo il gusto di essere noi con loro, e loro con noi...Il filo si potrebbe spezzare, se noi (mente-cuore dell'avatar) decidessimo di non loggare più...

Ma chiediamoci che senso avrebbe pensare a un avatar libero e noi senza un'immagine in pixel in cui ri-conoscerci.
Assurdo. Paradossale.

Accogliere ed eseguire il consiglio:
Mai accontentarti di restare in superficie, mai fermarsi all'immagine in pixel.
Scavare nel profondo oltre la radice e le apparenze.

"Hello, Zhora"
Il dito fa click su: Pag-alto.
Eseguire: Volare. Lasciarsi accogliere dal cielo.
Ali di pixel dispiegate.
Exit: si avvera il mio desiderio. Zhora Maynard sorride per l'emozione dell'eterno volo.
(Cosa non darei per stare su una nuvola. lol. *.*)

venerdì 18 aprile 2008

Tenebre dissolte in un'alba nuova

A dicembre nella prossima lettera a Babbo Natale chiederò un piumone elettroluminescente per un Dolce Risveglio. Si tratta di un piumone che, attivato da un temporizzatore si illumina progressivamente e, senza provocare traumi, avverte che è ora di alzarsi. E' uno dei numerosi progetti sul tema della luce esposti al Victoria and Albert Museum di Londra.

Per ora mi accontento di sveglie reali multiple e di raggi sole filtrati tra le capriole di nuvole persistenti.

Ma quello che può cambiare il corso di una giornata è una singolare Digital Dawn.

Succede quando la mattina la tua alba è sincronizzata con il cielo di SL. Logghi e in SL clicki dal menù a tendina world: environment setting: una rosea-Sunrise

Nella lista del communicate hai pochissimi amici on line, qualcuno ha l'avatar al camp notturno e i restanti due o tre son già al lavoro sulla Grid.

Voli sulla collina, ti posi, guardi il mare di fronte.

E ti gusti un Delicato Risveglio, mentre parli a "nuvole azzurre" e danzi serena in nastri di pixel colorati.
Questo ti fa dimenticare i fantasmi bui di certe notti, i turbini di pensieri, le stelle che a volte si spengono...

Ricevi un hug da un amico e vi augurate: "buona giornata...".

mercoledì 16 aprile 2008

Sospinta dal Vento

Le emozioni sono una caratteristica prevalentemente umana che implica una reazione cognitiva e fisica, prevalentemente improvvisa, ad uno stimolo.
Ogni emozione è correlata a reazioni psicofisiologiche di vario genere, mescolate tra loro in maniera complessa e unica a seconda delle persone e delle situazioni. L'emozione, specialmente quando intensa, può provocare modificazioni somatiche diffuse. Può determinare l'accrescere o la diminuzione delle pulsazioni cardiache, l'aumento o la diminuzione della sudorazione, l'aumento o il rallentamento del ritmo respiratorio.
L'emozione ha altresì effetto sugli aspetti cognitivi, può causare diminuzioni o miglioramenti nella capacità di concentrazione, confusione, smarrimento, allerta, e così via.

Nessuno stato emotivo è negativo.
La negatività si riscontra nel momento in cui lo stato emotivo
non è sentito, non è mostrato, non è vissuto.

L'emozione altera anche la sfera comportamentale dell'individuo...

In SL possiamo vivere un ginepraio di emozioni, di sensazioni, di stati.
Taciuti, vissuti, cercati, fuggenti, ma sorprendentementi veri, reali...
Solo i Resident con qualche capello bianco (lol) sanno bene cosa sia un'emozione in SL, sanno cosa si prova, come, quando, con chi, perchè...hanno nel loro cuore "frammenti animati" di quei momenti.

Spesso ti senti in cima alla vetta più alta del mondo,
spesso ti senti il granellino di sabbia più sperduto nel deserto,
spesso ti senti il sangue ribollire come se abitassi in un fuoco,
spesso ti senti i brividi come se fossi in un ghiacciaio,
spesso non ti accorgi e una perla segna il tuo viso,
quel "plint" cade e tocca il tasto che hai appena usato per digitare...

Zhora non smetterà mai di pensare e vivere questa frase:
"Realtà significa semplicemente relazione

alla nostra vita emozionale e attiva".
(W.James)

Perchè tutto è reale,
tutto è vita,
tutto scorre dentro...
con le emozioni non si scherza, con la vita non si scherza.

Un giorno un Resident mi disse:
"E' un gioco, uno stupido gioco...clicka la crocetta bianca-su-rosso, e via".

Nessuno può dar conto a questa affermazione,
nessuno può pensare che sia un gioco...
a meno che non si giochi con la vita.

SL come estensione della vita,
SL come possibilità di immersione in una seconda vita,
SL è vera vita, comunque.

"Ho combattuto una battaglia contro le mie emozioni,
non ho vinto la guerra,
è stata dura...
Ho gridato al cielo: "perchè ora? perchè a me? perchè adesso?".
Sento che è stato inutile combattere.
Ho visto il mio viso dipinto dallo smarrimento
bagnato dalle gocce della mia stessa acqua.
Ho deciso di deporre le armi,
sono cadute pesanti a terra,
sono disarmata.
Son in piedi, ferma e su di me piove.
Mi pesa persino l'armatura...
mi leverò anche quella,
e mi arrenderò.

Ho scelto di vivere le mie emozioni,
e non combattere contro di esse,
sento il profumo del Vento forte,
è arrivato,
sfiora il mio viso,
è tempo di liberare le Ali al Vento,
e lasciarsi condurre dove il mio Vento sa..."

martedì 15 aprile 2008

Uno, nessuno,...Me :)

Tasto destro, click: sit here.

Sono seduta a meta-meditare,
volo nei flussi dei miei pensieri.
Lasciando che il cammino si dispieghi da dentro,
che sorga la stella dal caos che mi abita.
Intanto la vita scorre, cambia e accade...

Son immersa in un giardino fatato,
sottofondo musicale new age,
piante flexy fanno ricadere foglie e fiori sulle mie ali.
Il mio turbinio di pensieri parte dall'ultima immagine registrata:
"Shopping compulsivo in un freebie".

Tutto è governato da un click-buy, click-buy...e ancora click-buy.
Il senso estetico della propria immagine è curato, ma a poco prezzo...quasi nulla: zero linden.
Non c'è senso, non c'è motivazione a essere qualcuno, non c'è la voglia di emergere, non c'è desiderio di cura del dettaglio, c'è la smania di...click-buy. Non c'è meta-ragione, c'è un click-buy, zero linden.

Desideri a poco prezzo?
Gioie effimere?
Ci accontentiamo di poco, di un vestito free, che metteremo quel pomeriggio o solo in prima serata, per poi ricambiarci di nuovo...e consumare pixel, riempire inventory e maniacalmente fare click tasto dx: wear, appearance.

Noi esseri in pixel sappiamo vestirci e ri-vestirci di noi?
Di "quello che siamo"?
Senza rincorrere un freebie, senza "weararci" con un'accozzaglia di prims belli ma vuoti?

Ricorderò sempre un incontro davvero unico in SL,
una di quelle classiche serate che si dilatano fino all'alba,
senza accorgersi, senza coscienza di volere che vada così,
ma vissuta in un'intensità tale...
Ho immato per ore, in modo fitto fitto, con un avatar del Parioli...
Il classico Pariolino che incontri su SL, molto singolare, esteticamente impeccabile, credo sia anche membro onorario del group:"Only-One" o "Beauty Avatar"; il classico "personaggio" che ti dice: "la mia friend è per pochi e va conquistata".

Lui accettò di parlarmi solo perchè capì che ero tenace,
gli tenevo testa in im, incassavo "colpi" e "navigavo di bolina".
Lo incuriosiva il mio modo di scrivere,
non certo per la "mia presenza".
Mi disse: "sei fortunata, stasera forse son in vena, io di solito con avatar come te non parlo,
non mi comunichi nulla,...chi sei? cosa dice di te il tuo avatar?".

Questo è stato il fil rouge della serata...non dimenticherò quelle parole.
Al momento parole pesanti come macigni, mi sentivo lapidata come alata in pixel, sentivo piovere giudizi su di me in toto, come avatar e persona...
La chiacchierata si concluse con un suo monito:
"Zhora sei immersiva al 10%, sei poco più che una niubba,
se non cambi non vivrai mai a pieno SL,
non capirai mai nulla,
se non ti esprimerai,
non sarai nulla e ti stancherai presto di SL,
sarai fuori perchè l'hai voluto tu.
Chiamami quando sarai davvero tu, e non un surrogato di freebies, ti concedo la mia friend".

Certe situazioni son memorie vere, reali, creano sinapsi che vanno oltre,
e continuano ad alimentare meta-ragionamenti,dopo mesi...
Si va sempre nel "proprio inventory cerebrale",
dove si conservano e si serbano i ricordi,
e si apre quel momento,
che viene sfogliato, attimo per attimo,
ne ricordiamo parole, gestures, pose, luoghi, e ne rinnoviamo il senso.

Il gusto e il desiderio di "esprimerci", di "essere noi" in pixel,
ci fa "nuovi", comunica quello che siamo.
Il senso e quello che siamo non si possiede facendo un click-buy,
non si trasmette trascinandolo da inventory sulla shape dell'altro avi,
ma si sceglie di mostrarlo..."lasciandoci guardare fuori e dentro dalla skin" da chi abbiamo di fronte.

Se il nostro avatar non parlasse di noi, in poco tempo saremmo "fuori dal Mondo di SL", per autoesclusione. Non si tratta di escludere i freebies, non si tratta di comprare vestiti firmati da 2000L-3000L l'uno, non si tratta di essere "un neko-personaggio", non è conformarsi alla massa di chi mette le ali in disco, non è uniformarsi alla massa del capello flexy perchè di moda...

Scegliamo di essere noi stessi:
"neko" perchè sentiamo questo stile di vita,
"artista cyborg" perchè in noi abita questo,
"latin lover" perchè siamo passionali,
"alata" perchè desideriamo volare alto,
"bellona provocante" perchè il "consentito" ci basta e ci avanza in RL,
"elfo" perchè siamo legati a quel mondo...
tramite una miscela di pixel possiamo lanciare un primo messaggio di ciò che siamo noi.

SL ci dà la possibilità di "essere quella parte di noi",
che ci vive dentro: folle, fantasiosa, atipica forse...ma nostra.
E' una possibilità che potrebbe regalarci un vissuto:
quell' "Essere parte" di noi, quel prendere parte di noi stessi in modo più completo, conoscendoci oltre "il nostro conosciuto".

Niente burattini in pixel,
nessun copione,
niente etichette "pre-Buildate",
nessun teatrante obbligato...
ma fluire di noi, di quello che siamo...

Se la nostra missione in SL sarà ri-scoprirci,
se faremo questo viaggio in questa direzione,
sapremo far emergere:
quella parte sopita di noi,
quella parte nascosta,
quella parte che non conosciamo,
quella parte che ci rincorre dal nostro passato,
quella parte che grida come nell'Urlo di Munch,
quella parte che in RL non potremo mai vivere,
o non abbiamo potuto vivere...

Potremo ri-conoscerci un'altra volta,
e sentire che quella nuova parte di "noi"
scoperta e sperimentata in SL,
ci appartiene,
e ci sempre abitati...

Ora specchiandoci nel monitor
sentiremo dentro di noi
un augurio nuovo:

"Enjoy your 2life now!"

sabato 12 aprile 2008

"immo ergo sum!"

Zhora Maynard say: sono in im, un sec. e arrivo...

Qualcuno attorno borbotta digitando ripetuti "sgrunt",
qualcuno già da tempo si era accorto della sua assenza e l'aveva scritto in local chat:
"zhora chissà dov'è? sarà in im...chissà con chi? ;)".
Qualcun altro non si accorge, perchè anche lui è in im, (con zhora?)
con la sua bella o con un amico che potrebbe essere dall'altro capo di sl.

Zhora Maynard say: "finito, i'm here :)"

Qualcuno se n'è andato, ha accettato tp,qualcuno è in "mute" in local chat da tempo in attesa che qualcuno scriva,qualcuno è appena apparso nel cerchio sulle piastrelle verdine...

Zhora Maynard say:"Ciao"

Si scambiano due parole con il nuovo arrivato, in local chat.
Poco dopo si accetta "la friend".

Zhora Maynard say: "tks per la friend, così ci sentiamo in im, nei prossimi giorni."

Nell'immediato Zhora sente in cuffia: tin-tin,
le cade l'occhio sul communicate: c'è un im...
Che tempismo...

Wikipedia recita:
"Il sistema di messaggistica istantanea (in lingua inglese instant messaging) è un sistema di comunicazione solitamente client-server per computer che consente di scambiare in tempo reale, fra utenti di due computer connessi in rete, frasi e brevi testi"

Zhora Maynard say: confermo e aggiungo...
Imho (Abbreviazione che deriva dall'inglese in my humble opinion, e significa letteralmente "per mio modesto parere", "per quanto mi riguarda..)

L'arrivo di un im:"Essere in contattoEsseri in con-tatto"

Ci mettiamo in contatto...creaimo un punto di contatto...possiamo essere sempre in contatto.

Da un maccheronico inglese del babbler-offerto free ai niubbi, come a Zhora, c'è una frase che la fa sorridere: "I'M into IM with you"

Un im è...
Possibile: un click su un avatar col tasto dx-send im; una ricerca nel search, lo scorrere rapido nei contact.
Velocità: immediato.
Pervasività: ricevo e mando ovunque mi trovo, senza essere "presente" e di fronte al mio friend.
Conversazione: è un vero botta e risposta, spinta compulsiva a rispondere...
(per alcuni im si arriva a dire: si apre un universo nuovo ogni volta)

Si innesca un turbinio a spirale di righi su righi, il risultato: un tp assicurato...

Zhora il resto non lo sa, tutto rimane serbato in una casella di chat privata,
prima grigia, ora azzurra.
Saranno cambiati i colori della grafica di SL,
per far un regalo agli amanti dell'azzurro cielo,
ma un im, rimane un im.

Zhora say: immo ergo sum!

giovedì 10 aprile 2008

Sonorità interiori svelate...

Aver in dono dei mèta-versi vivendo nel mèta-verso di SL
è una mèta-esperienza molto singolare,
che ti auguro di mèta-sperimentare...

Io ho avuto il piacere di ascoltare e ricevere
dei versi scritti durante le Coorti d'Amore,
digitati nell'emozione di una serata,
serbati nel silenzio del cuore da tempo.
Sono dei momenti topici che SL ti permette di sperimentare...
La potenza e la magia con cui i versi si esprimono
danno voce a sensazioni ed emozioni sopite.

Nel mondo reale, concreto, quotidiano sembra che la poesia sia morta, anacronistica, quasi inutile, eppure è ad essa che ci si rivolgiamo per citazioni quando si vogliono sintetizzare grandi valori, ideali, sentimenti.

Condividere le emozioni:
un atto che sembra quotidiano, normale, quasi banale, eppure la nostra esperienza e il nostro vissuto ci dimostrano il contrario. In un mondo che vogliamo frenetico e pieno di orpelli materiali e mentali falsamente riempitivi, è sempre più difficile trovare “zone franche” nelle quali scambiarsi riflessioni,
ascoltare le poliritmie dei nostri cuori,
lo scorrere fluido delle nostre idee,
il formicolare dei nostri sogni...

Il mèta-verso di SL può aiutarci a "smuovere" quelle sonorità interiori,
crea degli spazi e dei tempi che possono diventare "le nostre zone franche",
auguriamoci che non siano le uniche, ma che possano aprire orizzonti nuovi anche in FirstLife,
dove siamo "fissati" e viviamo.


Scivolo dolce

"Scivolo dolce sul sonno dei sensi
s'immerge la mente nel video di luce.
E il caldo bagliore che questo produce
s'apre...di spazi impossibili e immensi.

Ora, gattono fra cubi di legno.
I giochi scolpiti da bimbi immortali
compongono intorno giardini irreali...
ed io m'involo, cercando un tuo segno.

Passi vibranti di nero sensuale,
ti svelano a un tratto, fra i dati creata.
E dolce m'inondi di pace infuocata:
lava di miele su caos digitale.

Scrivimi un sogno, oh dea spensierata
e i nostri messaggi faranno il rituale
che unisce due corpi in un soffio virtuale,
fino a che l'alba non ti avrà svegliata.

Scivolo dolce dal sonno dei sensi
e il filo fra noi, pian piano si scuce.
Ma ancora il ricordo di te mi conduce
prima che il mondo - in un tasto - condensi."

mercoledì 9 aprile 2008

Casa è là dove qualcuno ci ama. È chi ci ama.

Se hai una skin very strong,
se hai i nervi saldi quando il lag meter è un semaforo completamente rosso,
se hai superato le "prove da niubbo",
se hai una selezionata lista di friends,
se hai scoperto come si rezzano i prim,
se hai un buon amico che fa velocemente scripts o particle,
se hai saputo incontrare Amici con cui condividere affinità,
se hai scoperto una persona speciale fra tutti,
con cui stare in silenzio in voice o persino via im,

siamo a buon punto...

Hai scelto una location dove loggare e sloggare ogni giorno?

Io ho un punto preciso dove "ri-svegliarmi" e dove fare "buoni sogni",
un punto sicuro in cui tornare,
posso aprire la map e clickare "go home"
o digitare semplicemente la magica combinazione della tastiera: Ctrl-Shift-H,
da qualsiasi punto di SL, mi teleporto a "home".
In certi momenti serve, aiuta ed è consigliabile,
fissare "home" in un punto che si conosce, che ci è caro,
di default "home" è fissata nella prima meta che uno visita subito dopo Orientation Island...

"Zhora, scegli un posto sicuro, caro, con poca lag, dove rifugiarti,
dove prendere respiro da SL in SL...", cosi mi ha suggerito un Saggio Consulente di cui son Amica, che per fortuna è sempre disponibile e non manda mai alla "mia mom" la parcella.

All'inizio scelsi come "home": Vulcano,
sapevo che li avrei potuto "sentirmi parte subito",
poi avevo un sogno: conoscere David Orban.
Caddi lì il 26 ottobre 2007 ore 11,40am,
incontrarai Phill Rosca e ricordo ancora la sua domanda in local chat: "Perchè sei qui? Sei nata oggi...".
Lui mi ha detto di ricordare ancora la mia risposta.

Impostare "home"
è avere la possibilità di un luogo dove fare amicizie,
condividere sogni,
conoscersi, scontrarsi, capirsi,
ampliare le vedute e le conoscenze,
essere meta-teatranti,
fare dei Buoni incontri,
portare avanti progetti,
imparare a misurarsi con comandi del client,
e comandi del gioco,
e imparare a "giocare" sul serio,
per me è stato fondamentale.

Arriva il momento di fare click sulla croce bianca-quadratino rosso, e rispondere alla fatitica domanda: "Are you sure you want to quit? quit-continue".

Quit.
La conseguenza è abbandonare il mio alter ego in pixel nel cyberspazio,
in una last location casuale, questa scelta mi ha sempre lasciato stranita, e ti confesso non è mai successo.

Davvero il desiderio e voglia di piantare radici in un punto preciso di SL c'è,
in tutti noi, e dopo un po' di tempo si fa sentire.

Parlando con una friend mi confidava:
"Non puoi dire di aver vissuto la tua esperienza di Resident se non hai il tuo fazzoletto di land e il tuo tetto di pixel sulla testa, Zhora trova un angolo di grid dove fare i "comodi" tuoi; forse non è il momento per te, tu dici di essere un'esploratrice che dorme sotto il cielo stellato che offre free LL.
Invece io ho il mio amore, un amico speciale,
ci frequentiamo da tempo, ci siamo sposati (darsi partnership) due settimane fa, bella cerimonia, e abbiamo deciso di metter su Casa in SL. Non ti dico l'emozione al momento dell'acquisto, per fortuna lui è un bravo builder e l'ha pensata, buildata, arredata e ora la possiamo abitare assieme."

Si sente il bisogno di fermarsi da qualche parte, o di aver un posto in cui tornare.
Nel mondo online di SL vale il concetto che ben si conosce e che si vive nei confronti di "Sweet Home" in RL.
Al di là delle valutazioni sull'acquisto o affitto che non son facili, immediate e non da poco, l'importanza è nel senso di soddisfare questo bisogno di "avere una casa",
che non è la casa di nessuno,
ma è "la tua casa":
un punto di appoggio, una land privata, una necessità di ordine psicologico, per il tuo lavoro, per le tue produzioni, non è un albergo, non dormi di land in land, ma è casa.

"Avere una Casa", non è impostare "home" con un click.

Casa
che desideri,
nella quale investi del denaro vero,
che ti regali,
che buildi secondo il tuo gusto,
che arredi in ogni punto, perchè sia viva e abitabile,
tenendo l'occhio sui prims disponibili,
dove rezzi foto di momenti di RL o SL, speciali e indimenticabili,
dove puoi camminare seguito dei tuoi cani che ti coccolano e con cui giochi, senza rovinare il giardino come fanno tutti i giorni in RL,
dove decidi le piante del giardino, spiando come le ha messe il vicino,
dove ti cambi d'abito fissa alla tua pedana con un semplice stand,
dove sperimenti gli scripts sulla spiaggia mentre guardi il mare, dove "modifichi e dai emozioni" con i tuoi prims, sulla tua "piattaforma preferenziale",
dove ospiti e ti incontri con i "tuoi Amici intimi",
dove trascorri ore gustando i quattro tramonti di un giorno in SL, abbracciato al tuo amore.

Zhora non ha ancora una "Casa" sua,
esplora, dorme su piastrelle verdi per ora,
con naso fisso alle stelle free del cielo in pixel offerto da LindenLab.
Zhora spesso si addormenta in volo,
volando alto...
forse un giorno farà il touch sulla porta di Casa sua,
sulla map finirà di clickare "home",
e vivrà con la certezza di poter clickare "Casa".
Non si risveglierà in "my last location",
ma farà log-in da My Home-Casa.

Zhora ha intuito cosa significa "Avere Casa" in SL
perchè ha parlato con alcuni Resident che hanno una loro Casa,
ne ha visitate molte,
ma dove "sente profumo di Casa",
dove si svela il segreto di "Avere Casa-Essere Casa" in SL è

BANGU - Casa è là dove qualcuno ci ama. È chi ci ama.

Grazie :*

martedì 8 aprile 2008

Evoluzioni in SL: avatar, friend, Amico...

Ogni incontro nel metaverso di SL
ha in sé molte sorprese...

ogni istante mentre cammini,
incroci molti avatars,
leggi il loro nome,
scambi un saluto,
se il nome e l'aspetto ti piacciono,
magari ti fermi
e scambi due parole in local chat,
l'uno di fronte all'altro.

E' un avatar.

Se dopo il primo incontro
vi starete simpatici,
a livello di "skin in pixel",
potrete scambiarvi la friend,
e sarete nella lista dei contacts
dunque rivedervi o risentirvi via im.

E'un friend.

La friendlist è molto "ballerina", varia col tempo,
spesso dei contatti sono eliminati dopo poco,
o durano qualche giorno, settimana.

Quell'incontro
potrà diventare "un friend nel communicate",
che rivedrai perchè già dalla prima volta"sentivi che ti ispirava" o che era "in sintonia, sulle tue stesse corde";
o forse resterà un friend da immare ogni tanto,
che ti tipperà ai contest per essere votato,
che ti darà un landmark per un freebie molto ben fornito,
che ti manderà la notice per quell'evento artistico che avete atteso assieme.

Quell'incontro
potrà essere l'inizio di molti incontri che avrete,
vivrete emozioni nel guardare un quadro in un museo,
volerete insieme per esplorare una land,
vi farete due risate per la battuta appena detta.

Il frequentarsi spesso
aiuterà a svelare che dietro quell'avatar,
c'è una persona...quella persona
che vi ha fatto confidenze sulla sua vita in SL,
che vi ha chiesto consigli,
che vi ha fatto dei regali,
che si è schierata con voi,quando qualcuno vi ha offeso,
che vi ha dato appuntamento,
che ha scattato una foto e la metterà nel profile,
perchè tutti sappiano che siete uniti
da un sottile filo relazionale.

E dopo "diverso" tempo vissuto assieme,
"diverse" nottate trascorse a parlare,
potrete essere in una sintonia tale
da condividere il "vostro personale mondo",
potrete dire:
"tu sei parte di me, del mio mondo,
come io son parte di te, del tuo mondo".

Sarà un buon Amico
con cui trascorrere questo tempo
e questa vita,

solleticando,
con piume fantasma,
le vostre anime
ricordo dopo ricordo,
vissuto dopo vissuto...

e la reciproca meta-fiducia
che si intesserà tra voi
nel metaverso sarà autentica,

non di pixel, non di facciata, non di convenienza,
non sarà superficialmente immediata solo perchè esiste lo schermo del pc,
e tutto viene facilmente mediato,

ma sarà una Relazione Vera,
sarà unico essere Amici,
e non friends,
e ci si dirà l'un l'altro,
tra lacrime di commozione:

"Non si vede bene che col Cuore,
l'Essenziale è invisibile agli occhi".

(Il Piccolo Principe - A.de Saint-Exupéry)

lunedì 7 aprile 2008

"Come ti chiami in RL?"

SL è come la piazza del paese,
è come il sabato quando c'è il mercato,
incontri di tutto, parli di tutto, conosci molte realtà diverse dalla tua...

Poi ti capita di fermare lo spazio,
metti radici su una mattonella verde,
ti capita di fermare il tempo...

ti trovi in un'altra dimensione,
non hai chiara quale sia...
una dimensione oltre.

Hai loggato nel metaverso di SL, per sloggare da rl,
e ti ritrovi come ri-sloggato da SL
ancora oltre la vita concreta e oltre la vita in pixel solita.
Concetrato su un quadrato grigio,
scritto fitto, in cui una parola fa la differenza del tutto.

Provi e sperimenti un'estensione mai provata...
sei in RL, sei in SL...
ma non sei in nessuno di quei due posti...
dentro ma non dentro.
Sei altrove, nell'oltre.

Non si può spiegare, ognuno vive questa esperienza a modo suo,
secondo le regole del gioco che ha scelto per se,
è una...
alchimia relazionale,
armonia mentale,
vicinanza di menti,
mediazione metaversale,
fluidità emozionale,
sintonia del pensiero...

Quando incontri in una land qualcuno, via im ti chiede di solito:
da dove vieni, sei occupata, facciamo un giro, che lavoro fai in rl, sei sposata, ecc...

Ma quando sei "nell'oltre" e hai travalicato SL,
abiti un limbo emozionale,
e potresti arrivare a dire:

"Adesso, qui, potresti chiedermi tutto".
Cosa vorresti sapere di me, che ho scelto di vivere una parte della mia vita in pixel, come te...

Dall'altro capo dell'im,
"esteso" come te,
quel "giovanotto" non formula una domanda banale...
ma la domanda fondamentale,
il livello è altamente personale,
va al cuore.

XXXXX: la domanda è nella busta 2 ed è:
"Come ti chiami in RL?"

ALT!
E ti rendi conto che il tuo Nome di SL è ben visibile,
azzera le distanze di un saluto, di una conoscenza...è immediato,
si legge nel tag, è la cosa che hai scelto con cura prima di "nascere" in pixel,

BUT
il Nome vero di RL lo senti come una delle cose piu importante della tua vita.
E' chi sei tu, davvero.
Non è un nick che ti identifica, che hai scelto, che ti suona bene, che ha una sua storia,
ma è non il Nome, il tuo Nome.

Il tuo Nome è il cuore della tua identità...
è uno dei diamanti che brillano dentro di te.
In certe situazioni la mèta-fiducia che si instaura in SL è a dei livelli tali, che il disvelamento di sé giunge fino a mostrare le sue preziosità.

E non sai, ma senti
che per quella persona il Nome reale ha un valore, e vuole sapere solo quello.

Qui si tratta di capire quali sono le regole del gioco che hai dettato per te,
e poi di rispondere o scegliere un'altra busta con un'altra domanda,
ammesso che ci sia...

Ho sempre riflettuto sul mio Nome, sulla scelta del mio Nome-cognome in SL,
a tal proposito, mi viene in mente la frase Nomen omen (o al plurale nomina sunt omina), una locuzione latina che significa:

"il nome è un presagio" o meglio il destino.

I Romani credevano che nel nome delle persona fosse indicato il suo destino.
(bisogna ricordare che presso i latini il prenome dato alla nascita non aveva significato sociale, il Nome e il cognome venivano invece ereditati dal padre, ma il cognome e l'agnome potevano essere dati dalla gente).

Presso i popoli antichi si riteneva che il Nome non fosse un puro suono,
ma quasi l'anima della persona che lo portava.

Un Nome, un destino.

Poche lettere messe insieme raccontano il carattere, la personalità di colui al quale il Nome appartiene.
Un Nome, un suono, un'energia che si esprime ogni volta che ci si presenta.

Un Nome, un significato.

Se pensi, invece, che in alcune zone dell'Africa, ad esempio in Senegal,
è imprudente svelare il proprio Nome, in quanto potrebbe essere avversato dagli spiriti maligni.

La stessa Bibbia può essere ritenuta una sorta di manuale di nomi, dove ogni nome ha significato ed è detto in una determinata circostanza.
Per esempio, il Nome Eva è spiegato come "madre di tutti i viventi, colei che dà la vita", Adamo, invece, è colui che è "nato dalla terra", in riferimento a quando Dio "fece l'uomo con il fango della terra".

Avere un Nome…possederlo, avere il diritto di avere un Nome.

Tutto a un Nome,
ma nell' ESSERE CHIAMATI PER NOME,
c'è l'inizio dell'esperienza più profonda di affetto e amore che possiamo vivere.

E' il primo ricordo dei nostri cari, quello che guardandoci per la prima volta hanno deciso di lasciarci in "eredità".
Dopo la "DOLCE ATTESA" nostra madre guardandoci ha sussurato quel Nome.
Dopo essere caduta dal cielo di LindenLab guardandoti hai detto quel nick.

Il Nome è la prima carta di identità,
il primo passaporto per la vita.
Identifica la persona,
ne evoca il ricordo,
distingue l’individuo nella moltitudine.

Al Nome che avrà un bambino si pensa prima ancora che nasca, per nome chiamiamo chi ci è caro, il Nome offriamo e riceviamo in cambio come primo saluto per fare conoscenza.

Siamo stati Scelti in quel silenzio,
e qualcuno ci ha chiamato per Nome...

Second Life è estensione dell'esistenza,
siamo noi, veri,
non papuzzetti,
e si verificano momenti unici in cui sentire il proprio Nome, detto da amici che stanno condividendo con te questa esperienza,
ha un valore davvero molto prezioso...suggella un vero e reale rapporto.

Nessuno ha scelto questo NOME a caso,
Nessuno ha scelto questo NICK a caso.

Non è il caso, ma un dono.

Avere quel Nome è il titolo della nostra storia personale.
Dare un Nome,
sentirlo come proprio,
sentirsi chiamati,
è riconoscersi
e dare inizio al miracolo che ci circonda.

E' ricordarci CHI SIAMO intimamente.
Al di là dell’immagine.

domenica 6 aprile 2008

STATUS GRID: offline

'Sera a tutti i residenti di SL,
non metto innanzi il "buon" sarei a rischio di linciaggio.
Oggi pessima giornata per noi residenti...grid sempre off.
Sento un fremito da ogni parte,
ognuno di noi, come formiche impazzite,
sta popolando ogni spazio del web,
sta creando, aggregando gruppi alla bel e meglio,
in attesa del messaggio in verde: "GRID STATUS: on line".

Ho letto blog e forum in cui son scritte paginate di sensazioni a dir poco diaboliche,
tengo un occhio sulla chat di SLitalia dove tutti si lamentano,
ci si scambia contatti skype o msn, qualcuno propone di entrare con la versione BetaHavock,
ma la land di Dore è già satura, il gioco non vale la candela...o meglio il log non vale il tp.

Stare fuori da SL comporta sensazioni di eccitazione, nervosismo in attesa di loggare, con speranze alle stelle, ma forse vane, e ci sentiamo infastiditi, arrabbiati,...e continuiamo a leggere il blog di SecondLife per avere qualche news in più da LL.

Ci manca il nostro mondo in pixel,
ci manca camminare, creare, ballare, tipparci, vederci, parlare, accettare un hug da un amico, ridere a crepapelle, volare...ci mancano i nostri amici.
Proprio loro, proprio loro incontrati li,
proprio loro conosciuti e vissuti li.

La cosa più simpatica che ho letto è stato un intervento nella chat di SLitalia di una nuova residente, nata ieri che oggi avrebbe voluto "capire e vivere" questa nuova vita e si è trovata con la grid off...e chiedeva in chat: "cosa è SL?"

Riporto una risposta di un residente:
Sab Apr 05, 2008 7:49 pm XXXXX Weiz: Cmq il gioco è...fai praticamente quello che vuoi come nella vita vera...

Fai quello che vuoi,
come nella vita vera.
Cosa è possibile fare nella vita vera?
Quali sono i limiti?

Se parliamo di vita vera in SL,
cosa è possibile fare?
e quali sono i limiti che possono esserci?
ammesso che esistano limiti...

Mentre io penso ai limiti, la grid è on line...
loggo, incontro e mèta-ragiono, vivo...
un avviso puntale è attenti alla transazioni in denaro, all'inventory e agli oggetti no copy,
si logga, yeppa!
down: con avi nanici :(