Estragone: Che hai?
Vladimiro: Niente.
Estragone: Io me ne vado.
Vladimiro: Anch'io. (Silenzio)
Estragone: E' da tanto che dormivo?
Vladimiro: Non so. (Silenzio)
Estragone: Dove andiamo?
Vladimiro: Non lontano.
Estragone: No, no, andiamocene lontano di qui!
Vladimiro: Non si può.
Estragone: Perché?
Vladimiro: Bisogna tornare domani.
Estragone: A far che?
Vladimiro: Ad aspettare Godot.
Estragone: Già, è vero. (Pausa) Non è venuto?
Vladimiro: No.
Estragone: E ormai è troppo tardi.
Vladimiro: Sì, è notte.
Estragone: E se lo lasciassimo perdere? (Pausa) Se lo lasciassimo perdere?
Vladimiro: Ci punirebbe.
(tratto da "En attendant Godot" la più famosa opera teatrale di Samuel Beckett)
Godot è un'istanza continua. Godot è un'attesa senza soluzione.
Sarebbe semplicistico cedere alla facile assonanza del nome e identificare Godot con Dio? Forse, anche se in molti l'hanno fatto.
Aspettando Godot è una storia basata sull'attesa, la storia di qualcuno che alla fine non arriva.
L'attesa dei due personaggi principali è facilmente identificabile con la sintesi di tutte le attese possibili. Un'attesa che diviene in qualche modo astratta. Forse è l'attesa per un significato che si manifesti e ci venga incontro...
L'opera è divisa in due atti; in essi non c'è sviluppo nel tempo, poiché non sembra esistere possibilità di cambiamento. La trama è ridotta all'essenziale, è solo un' evoluzione di micro-eventi. Apparentemente sembra tutto fermo, ma a guardare bene "tutto è in movimento". Non c'è l'ambiente circostante, se non una strada desolata con un salice piangente spoglio, che nel secondo atto mostrerà alcune foglie.
Il tempo sembra "immobile". Eppure scorre. I gesti che fanno i protagonisti sono essenziali, ripetitivi. Vi sono molte pause e silenzi. A volte si ride, a volte si riflette in "Aspettando Godot", come se si fosse a "teatro o al circo" (dicono i personaggi).
Da parte loro, i personaggi non fanno niente per modificare la propria condizione: si limitano a cercare di ricordarsi chi sono...
Si attende... E forse l'inutilità di questa attesa è la parte più interessante dell'opera. Lasciandosi vivere nella speranza che qualcuno venga a prenderti per portarti nella propria casa, per sfamarti e fornirti un buon bagno caldo, non si va molto lontano.
Ma se questa attesa di Godot infine si rivela così improduttiva, estenuante, non sarebbe forse meglio andargli incontro?
Accidenti, che idea geniale, questa!
Ovviamente, servirebbe sapere da che parte dirigersi.
Spesso un log-in in SL è un "En attendant Godot"...
Lei fissa la sua confidente...loro due: EstragonA e VladimirA...
Apparentemente sembra tutto fermo, ma a guardare bene "tutto è in movimento".
Il tempo sembra "immobile". Eppure scorre.
Entrambe attendono qualcuno nel Metaverso: Godot, qualcuno che alla fine non arriverà.
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