"E' vero, lo riconosco, vivo molto tranquilla qui sulla mia piccola roccia nella foresta profonda della Malesia. Non sono da sola, ho molta compagnia vicino a me, eppure non siamo una addosso all'altra! Ognuna ha il suo posto. Cresciamo molto lentamente, restiamo di dimensioni modeste e ignoriamo quelle curiose relazioni di competizione che alcune piante qui vicino intrattengono, credendosi privilegiate perchè ricevono più luce. Sono più alte, si sviluppano più rapidamente, occupano più spazio. Ed è così che scoppia la rissa: la più forte elimina la più debole ricoprendola e rubandole acqua e sali minerali. Poverette, il risultato è molto triste, poichè questo vigore deriva dalla terribile monotonia dei vincenti. Si direbbe si credano animali o uomini."
(Il bello di essere pianta - Patrick Blanc)
Esistono due universi distinti, contrapposti e complementari, e non solo nelle foreste: quello delle alte energie e quello delle basse energie, quello dell'omogeneizzazione e quello della diversificazione, da cui l'uomo avrebbe molto da imparare. Lotta per l'uso delle risorse, economia degli sprechi e strategie di sopravvivenza, capacità di vivere adattandosi alle poche risorse di cui disponiamo. Due modi diversi di vivere il pianeta, l'uno dominato dall'accaparramento, l'altro motivato dalla passione per la vita, concentrati a creare relazioni negli interstizi dell'umanità, quelle aree marginali in cui ricucire il rapporto con il proprio contesto naturale, e tornare a realizzare connessioni fra l'elemento del gioco e quello dell'interazione. Legami convincenti di esperienze di partecipazione, per rivivere quel senso di intimità sfumato fra la dimensione pubblica e quella privata, fra la natura e l'umanità, muovendosi lentamente in questo viaggio, accompagnati dalla leggera brezza mossa dal battito delle ali.
"Ciò che rende l'esistenza preziosa 
1 commento:
Sonerila
"E' vero, lo riconosco, vivo molto tranquilla qui sulla mia piccola roccia nella foresta profonda della Malesia. Non sono da sola, ho molta compagnia vicino a me, eppure non siamo una addosso all'altra! Ognuna ha il suo posto. Cresciamo molto lentamente, restiamo di dimensioni modeste e ignoriamo quelle curiose relazioni di competizione che alcune piante qui vicino intrattengono, credendosi privilegiate perchè ricevono più luce. Sono più alte, si sviluppano più rapidamente, occupano più spazio. Ed è così che scoppia la rissa: la più forte elimina la più debole ricoprendola e rubandole acqua e sali minerali. Poverette, il risultato è molto triste, poichè questo vigore deriva dalla terribile monotonia dei vincenti. Si direbbe si credano animali o uomini."
(Il bello di essere pianta - Patrick Blanc)
Esistono due universi distinti, contrapposti e complementari, e non solo nelle foreste: quello delle alte energie e quello delle basse energie, quello dell'omogeneizzazione e quello della diversificazione, da cui l'uomo avrebbe molto da imparare. Lotta per l'uso delle risorse, economia degli sprechi e strategie di sopravvivenza, capacità di vivere adattandosi alle poche risorse di cui disponiamo. Due modi diversi di vivere il pianeta, l'uno dominato dall'accaparramento, l'altro motivato dalla passione per la vita, concentrati a creare relazioni negli interstizi dell'umanità, quelle aree marginali in cui ricucire il rapporto con il proprio contesto naturale, e tornare a realizzare connessioni fra l'elemento del gioco e quello dell'interazione. Legami convincenti di esperienze di partecipazione, per rivivere quel senso di intimità sfumato fra la dimensione pubblica e quella privata, fra la natura e l'umanità, muovendosi lentamente in questo viaggio, accompagnati dalla leggera brezza mossa dal battito delle ali.
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